Festival EXIT 2025 apre con Walter Ricci: sold out per Naples Jazz
La nona edizione del Festival EXIT – Deviazioni in Arte e Musica 2025 si apre con Walter Ricci: sold out per Naples Jazz. Voce magnetica, cuore partenopeo e uno stile che intreccia le radici della città del Sole con l’anima e le sonorità del jazz afroamericano. Dalla Napoli più autentica ai ritmi vibranti di New Orleans, l’intervista a Ricci è un viaggio tra emozioni, origini e improvvisazione.
COSENZA – Cosenza si prepara a esplodere in un turbine di colori, suoni e vibrazioni grazie al ritorno di EXIT – Deviazioni in Arte e Musica, il festival ideato da Piano B – Live che trasforma i luoghi simbolo del patrimonio culturale calabrese in palcoscenici di pura meraviglia. Un’esperienza multisensoriale che invita a perdersi e ritrovarsi tra arte e musica. Ad aprire questa nona edizione, il 25 giugno nella suggestiva Galleria Nazionale di Cosenza, sarà Walter Ricci, una delle voci più originali e carismatiche del panorama italiano, con il suo acclamato concerto Naples Jazz, che ha già registrato il tutto esaurito, confermandosi un evento imperdibile.
Walter Ricci porta in scena un progetto potente e viscerale, che fonde la teatralità ruvida e passionale del dialetto napoletano con l’anima libera e cosmopolita del jazz afroamericano. Non solo musica, ma un viaggio emotivo: tra il Vesuvio e il Mississippi, tra gli standard immortali della tradizione jazz americana e le melodie poetiche della Napoli più autentica.
Dopo il successo virale del singolo “Uè” (oltre 4 milioni di visualizzazioni) e l’energia travolgente di “Tarantella Jazz”, Ricci è pronto a conquistare anche il pubblico calabrese. La sua voce — calda e magnetica — danza tra i vicoli della città del Sole e i club fumosi di New Orleans, scolpendo ogni nota con la passione di chi la musica ce l’ha nel sangue, la vive prima ancora di suonarla.
Naples Jazz, prodotto da Mauro Romano con MrFew, è un intreccio di parole, groove e improvvisazione, un abbraccio sonoro tra tradizione e modernità. Un rito. Un racconto. Un incantesimo. In un’intervista intensa, sincera e vibrante come la sua musica, Walter Ricci ci ha svelato i segreti di questo progetto unico.
Walter Ricci, il suo concerto “Naples Jazz” al Festival EXIT di Cosenza ha registrato il tutto esaurito. Cosa significa per lei suonare davanti a un pubblico così appassionato e coinvolto?
«Cosenza è una città che vibra di una sensibilità rara, capace di abbracciare una musica fuori dal coro, come la mia che oscilla tra jazz e pop. Mi aspetto un pubblico caloroso, vivo, partecipe, attento a ogni nota e a ogni scelta della scaletta».
Come nasce un progetto così esplosivo di contaminazioni musicali e culturali come “Naples Jazz”?
«Tutto parte da bambino, dalle lezioni di mio padre sulla musica classica napoletana. A sette anni già cantavo le melodie tradizionali. Poi, a dodici, il jazz ha aperto un mondo nuovo. Questo viaggio, lungo oltre trent’anni, mi ha portato a una sintesi di tutta questa esperienza, un ponte tra radici e modernità: fondere il mio napoletano autentico con un bagaglio musicale vasto e variegato, creando un linguaggio unico».


Walter Ricci, nel suo disco emerge un forte senso di appartenenza culturale. Quanto è vitale per un artista internazionale come lei mantenere viva la sua Napoli, ovunque si trovi?
«È un legame indissolubile, quasi una seconda pelle. Anche quando ho vissuto a Parigi, Roma, Milano, Napoli è sempre stata con me, dentro ogni nota, ogni respiro».
Il singolo “Uè” ha spopolato su Instagram e TikTok. A un anno dall’uscita di “Naples Jazz”, come valuta il successo del disco?
«“Uè” è stata la scintilla, la bomba che ha fatto esplodere tutto. La rielaborazione di “Love” di Nat King Cole ha toccato milioni di persone grazie ai social, creando un entusiasmo travolgente che ha spinto a completare il disco. Il napoletano degli anni ’50 e ’60, il jazz, la tradizione si fondono in un suono fresco, senza tempo».
Il jazz è un genere in continua evoluzione ma radicato in un’identità culturale forte. Come ha reinventato gli standard americani con il suo linguaggio partenopeo?
«Cantando jazz fin da piccolo, lo conosco a fondo, è parte di me. Quando trasformo un brano in napoletano, gli do una nuova vita, un significato che va oltre il testo originale. il testo napoletano racconta un’altra storia, diversa ma altrettanto potente. È un lavoro che mi ha fatto riscoprire i brani da un’angolazione nuova, e suonare per un pubblico italiano attento all’idioma napoletano è una gioia immensa».
Se dovesse descrivere “Naples Jazz” in tre parole, quali sceglierebbe?
«Eclettico. Spumeggiante. Passionale».
Un aneddoto dal backstage che ricorda con un sorriso?
«Le canzoni sono nate giocando, tra amici e collaboratori. Ricordo Alessio Bonomo che, guardando fuori dalla finestra, ha tradotto “The Shadow of Your Smile” in “Se arapene ‘e feneste”. Quel momento ha catturato perfettamente l’essenza del progetto.»
Tra le sue numerose collaborazioni, c’è un artista in particolare che ha segnato profondamente il suo percorso?
«Bruno Mancini, un amico di famiglia che mi ha fatto scoprire il jazz quando ero bambino. Anche se non c’è più, il suo insegnamento vive in ogni nota che suono. Da bambino mi portava le macchinine e, a 12-13 anni, mi ha aperto le porte del jazz. È stato un punto di riferimento fondamentale, insieme a tanti altri musicisti con cui ho arricchito il mio viaggio».
Con quale artista sogna di collaborare?
«Herbie Hancock. Sarebbe un sogno farmi accompagnare da una leggenda così».
Se non fosse diventato un artista, cosa avrebbe fatto?
«Il commerciante. Mi affascina il contatto diretto con la gente».
Walter Ricci, come descriverebbe il suo rapporto con il pubblico durante i concerti?
«Mi piace abbattere il muro invisibile tra palco e platea. Il contatto diretto è un gioco che mi diverte e rende ogni esibizione unica. È come sussurrare le canzoni all’orecchio di chi ascolta».


Cosa ci può anticipare sul nuovo disco e sui singoli “’A freva” e “Male assaje”?
«Il nuovo album uscirà tra autunno e inverno, stiamo ancora definendo la data. I singoli sono già disponibili su YouTube e Spotify. Abbiamo girato i video a Cuba, all’Havana. Un’esperienza che ha dato un’anima ancora più vibrante ai brani».
Walter Ricci, un invito speciale per il pubblico?
«Vi aspetto per un concerto pieno di energia, un viaggio emozionante e divertente insieme!».
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