Umbria

Festival delle Corrispondenze, Formigli e Galiano conquistano il pubblico: finale con il Premio Aganoor Pompilj


Due incontri di grande intensità, che hanno offerto prospettive differenti ma accomunate dalla centralità della parola come strumento di verità e relazione, alla 14esima edizione del Festival delle Corrispondenze di Monte del Lago di Magione.

Giovedì sera Corrado Formigli ha riportato il pubblico al cuore del mestiere del giornalista: «Gli strumenti sono sempre gli stessi – ha ricordato – la capacità di raccontare ciò che si è visto con uno sguardo autonomo, critico, libero dalle pressioni». In un tempo segnato dall’avanzata delle autocrazie e dal potere della propaganda digitale, il primo antidoto resta «guardarsi allo specchio» e restare fedeli a una deontologia che consenta di distinguere il giornalismo da altre forme di comunicazione. «Il nostro mestiere – ha sottolineato – è raccontare la realtà, filtrandola con competenza e passione, ma sempre nel rispetto dei fatti».

Venerdì sera, invece, Enrico Galiano ha posto l’accento sulla fragilità e sulla forza delle parole, capaci di ferire ma anche di creare vicinanza autentica. «Il problema – ha detto – è che le parole vadano verso l’onestà: anche quando fanno male, devono saper essere empatiche, nel senso di sentire ciò che sente l’altro». Una riflessione che richiama la responsabilità individuale di scegliere e usare le parole non come armi, ma come strumenti di connessione.

L’ultima giornata del festival, domenica 7 settembre, inizia alle 11 lungo le vie del borgo con “S’abbia il mio bacio devoto”, passeggiata letteraria con Caterina Martino (narratrice) e Caterina Fiocchetti (attrice) sulle orme di Maria Alinda Bonacci Brunamonti e Vittoria Aganoor Pompilj, alla scoperta dei luoghi e delle storie che hanno fatto da sfondo all’amicizia tra due donne di un’epoca passata, due affascinanti penne femminili. Durante il tragitto, anche un laboratorio espressivo dal titolo “Arte postale” con l’arteterapeuta Monica Grelli (informazioni e prenotazioni 377 2464757).

Alle 16 sulla Terrazza Fattoria Luca Palombaro con “La parola ai giurati”, il dietro le quinte del Premio Aganoor e presentazione del carteggio vincitore dell’edizione 2024 “Leopoldo Franchetti. Passione e progetti nel suo carteggio e nel rapporto” con Alice Hallgarten (Dspu). Ne parlerà la curatrice Maria Luciana Buseghin insieme a Mario Squadroni (già soprintendente archivistico e bibliografico dell’Umbria e membro di giuria del Premio Vap). Coordina Luigina Miccio (Komunicareleditoria)

Alle 17 sempre sulla Terrazza Fattoria Luca Palombaro tavola rotonda “Gaza. Tutto quello che il mondo ha fatto finta di non vedere”, realizzata in collaborazione con la rivista MillenniuM. Intervengono: Fabio Scuto (giornalista e corrispondente internazionale, esperto di Medio Oriente e affari esteri), Giampiero Calapà (giornalista Il Fatto quotidiano), Mario Portanova (giornalista e caporedattore del mensile MillenniuM), Safwat Kahlout (in collegamento, giornalista e producer di Al Jazeera). Coordina Massimo Arcangeli

Stesso orario ma alla chiesa Sant’Andrea per lo spettacolo filosofico e teatrale dedicato alla libertà “Apologia dell’avventura. La libertà fuori di sé”, di e con Pietro Del Soldà (filosofo, autore e conduttore radiofonico per Rai Radio 3). Dalle 17.30 alle 19 a Porta Trasimena “Sono il più forte!”, letture e narrazioni per bambini dai 3 ai 10 anni con Michele Volpi e La LiberBici.

Alle 18 in piazzetta Sant’Andrea Cerimonia di premiazione della 27esima edizione Premio Vittoria Aganoor Pompilj. Presenta Caterina Fiocchetti (attrice). Ospiti d’onore sono Stefano Fresi (attore di cinema, teatro e tv) e Cristiana Polegri (musicista e doppiatrice) ai quali sarà consegnato il Premio speciale “Uniti nell’arte”, ispirato all’unione artistica e sentimentale di Vittoria Aganoor e Guido Pompilj. Per l’occasione, letture a cura di Stelio Alvino e Sandra Fuccelli.

A chiudere il sipario sulla 14esima edizione del Festival delle Corrispondenze, alle 21.30 in piazzetta Sant’Andrea, sarà lo scienziato di fama internazionale Stefano Mancuso che con la lezione-spettacolo “Il pianeta delle piante” offrirà una prospettiva sorprendente sul rapporto tra natura, potere e libertà, mostrando come il mondo vegetale sia un modello di equilibrio e resilienza.

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