Lazio

Festa di quartiere 2025 al Parco Cicogna

Il 14 giugno 2025 dalle 17 in via Furio Cicogna, al Parco Cicogna (Ponte Mammolo) è Festa di Quartiere 2025.

L’evento è organizzato da Comitato Mammut, Iniziative Csoa La Torre e altri

Al centro dell’iniziativa i temi di: Salute, prevenzione, cura

Musica, stand-up, banchetti, cibo, birra artigianale, area per lə piccolə con circo e laboratori interattivi Carole Madella e Virgo

Sul palco Zerocalcare / Giorgio Parisi / Federica Pennelli / C’è Figa Standup / Claudia & Ele from Los3Saltos / La Sartoria Musique / Roma Trash All Stars

Presentano @gabrielpirco e @laurabianki

La festa comprende diversi momenti in giro per il quartiere dal 18 maggio al 13 giugno

SALUTE, PREVENZIONE, CURA

Cura è una parola che viene dal latino arcaico coera, che significa “aver a cuore”. Prendersi cura vuol dire dare attenzione, tempo e rispetto. È un modo di vivere che passa dalla salute, dall’educazione, dall’ascolto, dal rispetto dell’ambiente, delle differenze. Cura è creare spazi pubblici dove ogni persona possa sentirsi accolta e libera di esprimersi.

Cosa significa avere cura del territorio in cui viviamo?

Nel corso dell’ultimo anno abbiamo provato a immaginare un futuro per Rebibbia, Ponte Mammolo, Casal de’ Pazzi. Tante realtà si sono unite per dar vita ad una Comunità Territoriale che ha elaborato un piano dettagliato di gestione partecipata di questi quartieri. Una base di lavoro per orientare le future politiche territoriali incentrata sull’individuazione di opere incompiute, urgenze non più rimandabili e risorse già attivate grazie all’autorganizzazione locale.

Uscire dalla logica emergenziale, pianificare gli interventi basandosi sulle necessità reali, mettere in connessione gli abitanti, le realtà sociali e gli enti responsabili: il modello di microdistretto vuole essere un esperimento per coinvolgere gli abitanti di un territorio nell’elaborazione delle politiche pubbliche, a partire da quelle socio-sanitarie. Avere cura di questo territorio significa lavorare sulla prevenzione, sul diritto alla salute, sulla difesa dell’ambiente, sulla necessità di aprire un consultorio così come dell’educazione sessuo-affettiva nelle scuole. Significa immaginare un futuro dignitoso, sostenibile, attento ai bisogni e rispettoso delle diversità. Non siamo abitanti di serie B, non vogliamo esserlo.

Chi cura?

La rete che si è costruita in questi mesi è innervata di decine di associazioni, comitati, collettivi, scuole popolari, istituzioni locali che da tempo svolgono un lavoro prezioso in questo territorio. Le iniziative promosse dalle realtà associative e dai gruppi informali sono il collante necessario in quartieri come i nostri, spesso considerati di serie B, abbandonati da tutto e da tutti.

Attraverso l’azione di queste realtà sono stati sviluppati progetti che rispondono a bisogni fondamentali in ambiti come salute, educazione, sport, tutela ambientale, emergenza abitativa, violenza di genere, supporto sociale. Negli ultimi anni, queste realtà hanno lavorato per costruire reti di solidarietà, promuovere vertenze e sensibilizzare le istituzioni sui tanti, troppi problemi che ancora ci troviamo ad affrontare. Ognuna di queste realtà si prende cura di uno spazio pubblico, fisico o ideale, e costituisce il proprio pezzetto nel futuro di Rebibbia-Ponte Mammolo-Casal De’ Pazzi.

Quale cura?

Pretendere il riutilizzo a fini sociali di negozietti abbandonati e lo sviluppo di una sanità territoriale funzionante. Sostenere l’attività di uno spazio sociale o di un’associazione sportiva. Difendere un parco dalle speculazioni, promuovere le necessità delle persone disabili. E ancora difendere la scuola pubblica, lottare contro la dispersione scolastica e le assurde linee guida del ministro Valditara. Piuttosto che difendere il diritto all’abitare, diffondere cultura e musei in periferia, informare sull’importanza dei consultori. Sono le maglie della catena che si snoda nelle strade del nostro territorio e che prova ad avanzare, un pezzetto alla volta. Alla festa di quartiere 2025 liberiamo queste nuove energie, proviamo a immaginare nuovi anelli di congiunzione.

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