«Fermi per ore in treno con caldo asfissiante», Ferrovie sotto accusa. La testimonianza
Un episodio di disagio ha colpito di recente un gruppo di viaggiatori su un treno regionale in Umbria, nei pressi di Spello, poco prima dell’arrivo a Foligno. A raccontare la vicenda è stata una passeggera, Cristina Picariello, che ha denunciato come il treno si sia bloccato per oltre due ore in una situazione di caldo insopportabile, con la corrente elettrica interrotta e l’aria condizionata spenta. I finestrini sarebbero rimasti chiusi e i portelloni del convoglio sarebbero stati aperti «solo dopo che un passeggero esasperato ha azionato il dispositivo di emergenza, permettendo così ai viaggiatori di cercare sollievo all’aria aperta». Nel frattempo, «il personale non ha fornito acqua né assistenza, e le chiamate ai carabinieri sono rimaste senza risposta concreta».
La testimonianza di Cristina ha suscitato un’ampia reazione sui social network, dove molti hanno espresso indignazione e solidarietà verso i passeggeri. L’episodio è stato visto come l’ultima «di una lunga serie di disservizi che affliggono il trasporto pubblico locale», un sistema che appare «fragile e mal gestito, con infrastrutture spesso obsolete e risorse insufficienti». Numerosi commenti hanno sottolineato come «tali problemi non siano nuovi ma persistano nel tempo», evidenziando la difficoltà nell’avviare miglioramenti strutturali. Altri hanno espresso rabbia per le priorità politiche, giudicando «incoerente destinare ingenti fondi a grandi opere infrastrutturali mentre i servizi essenziali continuano a deteriorarsi». Nonostante questo, sono emersi racconti di solidarietà tra passeggeri, capaci di supportarsi a vicenda di fronte a un disagio così grave.
Il racconto e le reazioni conseguenti mettono in luce non solo la sofferenza dei cittadini quotidianamente costretti a sopportare queste condizioni, ma anche la necessità urgente di un intervento deciso per modernizzare la rete ferroviaria regionale.
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