Femminicidio Ilaria Sula, la madre di Samson: «Lui sembrava un demonio»
«Ilaria era immobile. Mark sembrava un demonio, piangeva e piangendo ha detto: ‘ma’ non c’è più». Emergono nuovi dettagli sul giorno in cui è stata uccisa con tre coltellate Ilaria Sula, studentessa 22enne di Terni. A raccontarli Nors Man Lapaz, madre di Mark Antony Samson, indagata per concorso in occultamento di cadavere.
Interrogatorio Il racconto della donna, come riporta La Presse, risale allo scorso 7 aprile durante l’interrogatorio in Questura. Nors Man Lapaz sostiene che il 26 marzo, giorno in Samson sostiene di aver ucciso Ilaria, lui le avrebbe detto: «Non dirlo a papà, poverino lui è vecchio, scusami». La donna poi ha aggiunto al racconto: «Io ho preso la giacca e sono uscita piano piano da casa». Agli inquirenti avrebbe riferito di non aver visto il coltello, ma di ricordare che il figlio le avrebbe chiesto: «Abbiamo una valigia grande?». Sempre secondo il racconto della donna, Samson avrebbe tentato di motivare il femminicidio così: «Mamma, se non lo facevo io ammazzavano me. Lei mi ha tradito».
Il ruolo della madre La donna, attualmente indagata per concorso nell’occultamento di cadavere, per i pm della Procura di Roma ha avuto un ruolo attivo nell’aiutare il figlio a ripulire la stanza dopo l’aggressione mortale. Anzi, è stata proprio lei a confessarlo sempre durante l’interrogatorio: «L’ho aiutato a pulire casa, a cancellare le tracce del sangue». Ma i dubbi degli inquirenti, negli ultimi giorni, non si sono concentrati solo sulla donna, ma anche su altre persone, tra cui forse il padre di Samson. L’ipotesi è che possano aver contribuito all’occultamento del cadavere, rimasto nell’abitazione per almeno 20 ore, e che abbiano aiutato il figlio nella operazioni di pulizia della casa.
L’aggressione Oltre alle dichiarazioni della madre di Samson, nei giorni scorsi si sono aggiunti ulteriori dettagli. Dai primi esami autoptici, come riporta il Corriere della Sera, sul corpo di Ilaria Sula sarebbero stati trovati ematomi, graffi e unghie rotte. La ragazza dunque si sarebbe difesa prima di essere raggiunta da tre coltellate al collo. Samson però davanti agli inquirenti avrebbe negato un’aggressione prima dell’uccisione. A smentirlo però potrebbero essere proprio i segni ritrovati sulla salma della studentessa di 22 anni. «Magari è sbattuta nel momento in cui è caduta», avrebbe affermato il 23enne reo confesso. Una spiegazione che, tuttavia, non convince la pm Maria Perna.
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