Liguria

Femminicidio di Sestri levante: il 20 maggio in Corte d’assise il processo a Gian Paolo Bregante


Genova. Comincerà il prossimo 20 maggio davanti alla Corte d’assise di Genova il processo nei confronti di Gian Paolo Bregante, l’ex comandante di navi di Sestri levante che lo scorso 19 settembre ha ucciso la moglie Cristina Marini, 72 anni.

Il sostituto procuratore Stefano Puppo aveva chiesto nelle scorse settimane il giudizio immediato. Il processo si svolgerà davanti alla Corte d’assise di Genova presieduta da Massimo Cusatti perché  l’omicidio è aggravato dal legame di parentela. Bregante quindi, che è stato nel frattempo dichiarato pienamente capace di intendere e di volere dal perito del gip Gabriele Rocca, rischia tecnicamente l’ergastolo. L’ex comandante nelle scorse settimane ha ottenuto gli arresti domiciliari chiesti dal suo avvocato Paolo Scovazzi.

L’omicidio era avvenuto nell’abitazione della coppia, che stava insieme da 53 anni. Bregante aveva raccontato di aver perso la testa, dopo l’ennesima lite scaturita, aveva spiegato fin dal momento dell’arresto dalla depressione della moglie che nell’ultimo periodo sarebbe diventata molto aggressiva con il marito. Quel giorno, rientrato per il pranzo e dopo una sfuriata della moglie che lo avrebbe anche inseguito tirandogli delle ciabatte e graffiato, era andato nella stanza accanto, aveva preso la pistola regolarmente detenuta, era entrato in cucina e aveva sparato alla moglie. Poi aveva chiamato il figlio e i carabinieri.

Ho chiesto aiuto à tutti ma sono stato lasciato solo. Mi è stato detto soltanto di chiamare il 118 in caso di crisi” aveva poi raccontato nell’interrogatorio, Aveva detto che da due anni stava tenendo “una specie di diario” della situazione di salute della moglie e dei loro rapporto sempre più deteriorati. “Nella chat di whatsapp con mio figlio ho descritto molte situazioni che ho vissuto” ha detto. Ha raccontato delle molte mail che scriveva alla moglie, ma soprattutto ha detto di aver “mandato una decina di mail al dottore della Salute Mentale di Chiavari, ma mi ha risposto che gli avevo riempito la memoria”. Al centro di salute mentale della Asl4 Bregante aveva provato a portare la moglie ma lei non ne voleva sapere di farsi seguire e aveva anche smesso di prendere alcuni farmaci che gli aveva prescritto il medico di base.

 




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