Toscana

Femminicidi, un minuto di silenzio nelle università di Firenze e Pisa. Alle 18 Non Una di Meno in piazza: “Non potevamo aspettare”. E Giani chiede “un giorno di lutto nazionale”

La morte di Giulia Cecchettin, per mano di Filippo Turetta, ha scosso tutto il Paese e anche in Toscana le manifestazioni per dire basta alle violenza contro le donne e ai femminicidi che piagano l’Italia non sono mancate. L’Università di Firenze ha indetto un minuto di silenzio per la morte della 22enne. All’interno dell’ateneo anche la Presidente della Cassazione, Margherita Cassano, e l’ex Presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, ospiti di un panel a loro dedicato si sono espresse così sull’argomento: “Il problema non è soltanto giudiziario, della polizia giudiziaria: il problema è culturale – ha detto Cassano – Se le famiglie innanzitutto e poi la scuola non cominciano a formare persone che siano ispirate da un valore fondamentale, quello del rispetto della dignità della persona, del valore della persona in quanto tale, e il valore della libertà, questo Paese non potrà mai avere un vero progresso”. “Bisogna insegnare alle persone giovani a rispettare le donne e a capire che cosa vuol dire la condivisione – ha aggiunto Sciarra – Questo è il punto di fondo”.

Anche a Pisa, l’Università ha disposto un minuto di silenzio, ma le manifestazioni in città non si fermano qua. Nella città della Torre per le ore 18, il gruppo “Non una di Meno” farà una “passeggiata arrabbiata”: “Non potevamo aspettare – si spiega in una nota -. Siamo terribilmente arrabbiate, doloranti, ma soprattutto furiose: con la stampa che, pur immaginando l’epilogo di questa vicenda, ha continuato per giorni a parlare della storia d’amore cresciuta tra i banchi dell’università, raccontando una coppia di fidanzatini felici che avevano tanti interessi in comune che li hanno avvicinati. Siamo furiose perché sappiamo che succederà ancora. E abbiamo bisogno di essere insieme, per stringerci, per arrabbiarci. Per Giulia, per tutte le altre che non ci sono più. Per noi, per tutte”.

Non una di meno ricorda poi che sabato 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza di genere, “ha chiamato la marea in piazza per l’ottavo anno consecutivo, con più rabbia che mai. Quest’anno il movimento transfemminista sarà in due città che rappresentano bene l’urgenza di questo momento storico: Roma e Messina, per permettere a più persone possibile di partecipare e organizzarsi contro la violenza patriarcale!

In mattinata a Firenze, inoltre, è stata presentata la campagna di sensibilizzazione promossa da Gest e Nosostras Onlus contro la violenza di genere. “Not a single story – fermati a pensare”. Nosotras Onlus e gest anche quest’anno hanno mantenuto il format della prima edizione, in cui sono stati affrontati temi come le molestie sui luoghi di lavoro in tono surreale “per far emergere con forza quanto paradossale sia per le donne, di ogni origine, credo e provenienza, doversi confrontare con stereotipi e pregiudizi, preludio a una cultura della violenza”, spiegano i promotori dell’iniziativa. La seconda edizione, quindi, si concentra sui temi legati alla discriminazione di genere e alla violenza con particolare attenzione agli stereotipi legati all’orientamento religioso e alla provenienza.

Tre i cortometraggi che saranno ospitati sul nuovo sito web dell’associazione e veicolati da un tram della squadra della Gest, oltre che dagli autobus di Autolinee Toscane. “Il nostro intento- spiega Isabella Mancini, presidente di Nosotras Onlus- è quello di stimolare alla riflessione e allo stesso tempo trovare un linguaggio comune e capace di contrastare la violenza sulle donne in qualunque contesto si manifesti e con qualunque tipologia di intersezione discriminatoria”.

(cge)

Per Valentina Ferrini, responsabile marketing di Gest, “ogni luogo è adatto per invitare alla riflessione e alla consapevolezza. Lo è in maniera particolare la tramvia, che sposta ogni giorno migliaia di persone e parla a loro offrendo un servizio di trasporto ma anche idee”.

Sulla questione si è soffermata anche l’assessora regionale per le Pari Opportunità, Alessandra Nardini: “Siamo convinti , nelle ore in cui purtroppo piangiamo l’ennesima vittima di femminicidio, che si debba partire promuovendo una cultura diversa, dall’abbattere stereotipi, pregiudizi, segregazioni orizzontali e verticali che le donne si trovano ancora oggi a vivere e a subire – ha spiegato l’assessora – Va promossa, davvero, un’educazione al rispetto realizzata concretamente con le politiche”.

E il presidente Giani, chiede un giorno di lutto nazionale al Governo: “Dobbiamo dare un segnale – prosegue Giani – con la forza, l’energia e i contenuti che caratterizzano la seconda edizione dell’iniziativa La Toscana delle Donne, in corso questa settimana e che si svolgerà, ogni anno, nei giorni della Giornata contro la violenza sulle donne


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