Umbria

‘Femina’, viaggio danzante nell’universo femminile in scena al Tsu


di Martina Dominici

Una nuova protagonista sta per salire sul palco del teatro Morlacchi di Perugia: la danza. Questa arta andrà in scena sabato 14 e domenica 15 dicembre con Femina, lo spettacolo dedicato al mondo femminile ad opera della storica compagnia Abbondanza/Bertoni. Quattro interpreti guidano lo spettatore nel flusso multiforme del femminile, effeminandosi, maschilizzandosi, disimbambolandosi. Complici del loro stesso apparire si specchiano l’una nell’altra.

La novità La sfida che il Tsu vuole affrontare è quella di inserire nelle programmazioni dei più importanti teatri dell’Umbria i progetti di giovani compagnie sempre alla ricerca di nuovi linguaggi coreografici, per rappresentare la realtà contemporanea. «Puntare così tanto sulla danza – ha spiegato Marco Pierini, vicesindaco di Perugia e assessore alla cultura– può sembrare coraggioso, e senz’altro lo è, ma proprio quando si scommette sui linguaggi contemporanei i risultati sono molto positivi. La danza, inoltre, ha un pregio indiscutibile: tra le varie discipline è quella che meglio riesce a intrecciarle tutte ed è la più aperta alle collaborazioni». Proprio il direttore del Morlacchi, Nino Marino, spiega che la danza, «nei teatri d’Europa è il linguaggio più amato e seguito e il Tsu vuole contribuire a diffondere la conoscenza di questa disciplina necessaria per la lettura della complessità del vivere contemporaneo».

Il progetto In Umbria, la danza, ha una lunga storia che il Tsu ha scelto di approfondire in linea con quanto accade nel più vasto panorama europeo. A tal fine, il Teatro stabile dell’Umbria, ha costruito un progetto che il ministero della cultura ha riconosciuto come il migliore, all’interno della sua categoria, aumentando di conseguenza il contributo che riconosce allo stabile umbro. L’obiettivo principale del Tsu è quello di costruire canali di comunicazione con il territorio, lavorando per una crescita e per un rinnovamento del pubblico, puntando principalmente ai giovani.

Danza e salute La danza non si ferma alla rappresentazione scenica ma diventa anche strumento di inclusione «abbiamo attivato un importante percorso che sin dall’inizio ha riscosso un grandissimo successo: si tratta di Dance well, un progetto di danza rivolto principalmente, ma non in modo esclusivo, a persone con parkinson, che si svolge ogni sabato da più di due anni presso gli spazi museali del Caos di Terni» spiega Marco Betti, responsabile della programmazione danza del Tsu.

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