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Fedez: «Gli errori che non affronti tornano sempre, finché non li cogli davvero. Se non guardi il fondo, il fondo prima o poi ti tira a sé»

Solo pochi giorni fa Fedez aveva promesso un allontanamento dai social per parlare unicamente tramite la musica e le produzioni creative: una decisione di togliersi dalla luce dei riflettori se non per motivi professionali e progetti più appropriati al momento che sta vivendo. Come un libro, per esempio. Così ha usato Instagram per annunciare la pubblicazione (dal 21 ottobre ma già in preordine) del suo primo, edito da Mondadori e intitolato L’acqua è più profonda di come sembra da sopra.

Nel post, Fedez spiega il senso del titolo che ha scelto: «Galleggiare per anni sulla superficie delle cose. Correre, evitare, sorridere. Fuori va tutto bene. Dentro non lo sai. Evitare tutto ciò che ti costringe ad andare in profondità. Perché andare a fondo è annegare, è perdere il respiro. Ma è proprio vero che se non guardi il fondo, il fondo prima o poi ti tira a sé». Questo libro, allora, vuole essere soprattutto un viaggio nella sua parte più oscura, una dissezione senza reticenze del buio in cui è finito mentre tutto intorno a lui sembrava girare come sempre.

Tra l’operazione al pancreas, i ricoveri, il palco di Sanremo, la fine del matrimonio con Chiara Ferragni, Fedez mette se stesso e le sue cadute, il dolore provocato e vissuto, il caos e gli psicofarmaci, la dipendenza e il tentato suicidio. Sullo sfondo, il vuoto che neppure la fama riusciva a riempire: «La fama è simile a un girone infernale: c’è tanta luce ed è un massacro che tutti amano spiare». Così era scritto in una delle anticipazioni del libro che aveva condiviso con i suoi follower tempo addietro. Come pure: «Quando sto da solo, i demoni arrivano».

Nel libro c’è tutto ciò che gli è servito per capire che era arrivato il momento di puntare lo sguardo nel suo personalissimo fondo. Così oggi, nell’annunciare la pubblicazione, scrive: «Non è una scelta, e quando ci arrivi non puoi ignorare più niente. Emozioni. Responsabilità. Verità. È lì che ho scritto Battito. È stato il momento chiave. Attraverso la scrittura ho capito che gli errori che non affronti tornano sempre, finché non li cogli davvero. Analizzare e rimettere in ordine quello che sembrava caotico è stato come iniziare a respirare per la prima volta sott’acqua».

L’esigenza di raccontare il suo baratro per iscritto è arrivata subito dopo: «Scrivere questo libro è stato il passo successivo. Approcciare per la prima volta la scrittura senza il vincolo della rima. Qui ci sono errori, cadute, le parti che ho evitato per anni. Ricostruire e dare senso a ciò che, da fuori, poteva sembrare solo disordine».

Ora che l’atto è compiuto, Fedez sa che tutto quello che è nel libro non può più essere celato: «So che quello che farà discutere di più sarà la superficie. E forse per la prima volta nella mia vita è proprio la superficie a spaventarmi, e non il fondo. Perché l’acqua è sempre più profonda di come sembra da sopra».


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