Federica Pellegrini e quei primi momenti con Matteo Giunta: «Con me ha resistito fin quando ha potuto. Se l’è tirata da morire! Ci ho messo mesi e mesi per farlo abdicare»

Scatenatissima in pista, sorridente e in forma smagliante, la 36enne Federica Pellegrini si sta godendo appieno l’esperienza di Ballando con le stelle.

E nella clip-dedica trasmessa nell’ultima puntata dello show Rai, l’ex campionessa di nuoto ha fatto sapere: «Senza Matteo non avrei fatto Ballando. Ho scelto di dedicare questo ballo a lui perché All of me di John Legend è la nostra canzone. Se fin quando ho allattato Matilde questa cosa qui l’ho fatta io, per forza di cose, Ballando mi ha dato l’occasione di prendermi del tempo per me stessa e Matteo me l’ha data, il che non è una cosa scontata», ha ammesso l’ex sportiva, che è diventata madre per la prima volta a gennaio 2024, dopo aver sposato Matteo Giunta a Venezia nell’agosto del 2022.

Parlando della sua storia d’amore con l’ex allenatore, Federica Pellegrini ha spiegato: «Io e Matteo ci siamo conosciuti tanti, ma tanti anni fa. Lui nuotava. Ha 6 anni più di me ed era un bel ragazzino, un nome chiacchierato nell’ambiente. Ha smesso di nuotare molto giovane e non l’ho più visto. Nel settembre 2012 abbiamo cominciato a lavorare insieme. Quando qualcosa è cambiato nel mio sguardo verso di lui? Io uscivo da una storia importante di tanti anni e noi continuavamo a lavorare insieme come allenatore e atleta. A un certo punto, finito tutto il patimento per questa storia passata, mi sono risvegliata una mattina e ho detto “Mmm, che bel figliolo!”. Matteo se l’è tirata da morire. Ci ho messo mesi e mesi per farlo abdicare. Mesi! Perché Matteo è una persona molto seria, soprattutto nel lavoro. Quindi era un tema delicato. Lui non voleva mettermi in difficoltà e mettersi in difficoltà, quindi ha resistito fin quando ha potuto. Poi ha capito finalmente che doveva mettere davanti la sua felicità, che non sarebbe stato puro divertimento, ma forse ha capito che c’era anche qualcosa di più, e quindi si è lasciato andare. Ma ragazzi, ho sudato, eh!».