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Fedeli, turisti e pure Meloni: in migliaia a San Pietro per l’omaggio a Papa Francesco

Un fiume in piena è quello che da oggi rende l’ultimo omaggio a Papa Francesco. Ci sono le famiglie con i passeggini, i ragazzi con le felpe colorate, gli anziani spinti sulla loro carrozzina, come fino a solo pochi giorni fa si muoveva anche Bergoglio. E’ il suo popolo, fatto di credenti e non, che da oggi e fino a venerdì si fermerà davanti a quella bara per una preghiera. Ore di fila per sostare solo pochi secondi ma sono tante le persone che vogliono ringraziarlo per questi dodici anni di pontificato. Dall’apertura di questa mattina poco dopo le 11.00 e fino a questa sera alle 19.30, sono state 19.430 le persone che hanno reso omaggio al feretro in basilica, ha fatto sapere la sala stampa vaticana.

A rendere omaggio alla salma del Pontefice c’è anche la premier Giorgia Meloni, i ministri Antonio Tajani e Matteo Piantedosi, il presidente della Camera Lorenzo Fontana. Ma anche Matteo Renzi, Nicola Fratoianni, per citarne alcuni perché l’elenco è lungo. In tanti hanno un ricordo, una parola, un messaggio di questo Papa che ha portato un vento nuovo nel mondo. La prima a rendere omaggio con il fazzoletto bianco in mano, che non riesce a raccogliere tutte le sue lacrime, è suor Genevieve, 82 anni, la piccola religiosa amica di Papa Francesco e dei poveri, a partire da quei circensi con i quali ha vissuto in una roulotte per decenni della sua vita. E’ tanta la gente, si stima in tutta l’area 100mila persone, tanto che il Vaticano valuterà se lasciare la basilica aperta tutta la notte.

La mattina era cominciata con il solenne e commovente rito della traslazione della salma. Nella Cappella di Santa Marta, dove è stato vegliato tutta la notte dai penitenzieri e dal parroco di San Pietro, don Agnello Stoia, il corpo di Francesco, deposto nella bara, è stato portato in spalla dai sediari fino in basilica. Dopo il passaggio dall’Arco delle Campane, lo stesso che domenica aveva attraversato per il suo ultimo giro in papamobile, l’applauso delle migliaia di fedeli in piazza per assistere al rito sovrasta il canto funebre, i salmi che si susseguono per accompagnare la processione. In sottofondo la campana di San Pietro a morto.

Poi l’ingresso in basilica e una breve liturgia. La salma di Francesco viene quindi aspersa con l’acqua benedetta e incensata. E’ a terra (su una pedana adagiata su un tappeto) e non su un catafalco, come è sempre stato nel passato. E’ stata così rispettata la sua volontà. Desiderava essere trattato da morto “con dignità ma come ogni cristiano”, aveva detto un anno fa. Intanto Roma si prepara ad accogliere le decine di delegazioni che verranno per i funerali di sabato. Serrate le misure di sicurezza e grande movimento in tutta l’area intorno al Vaticano. Sono già stati installati i maxischermi a via della Conciliazione e nella vicina Piazza Risorgimento. Attesi i grandi della terra e i principali leader religiosi anche di altre confessioni.

Ma quello di Francesco forse sarà il funerale degli ultimi, con senzatetto, migranti e, se sarà logisticamente possibile, anche detenuti. La vicinanza ai carcerati è stata una cifra importante di questo pontificato, fino alla fine, con l’ultima uscita fuori dal Vaticano dedicata a loro: quel Giovedì Santo nel penitenziario di Regina Coeli. E oggi si è anche scoperto che negli ultimi giorni Francesco aveva alleggerito il suo conto personale di 200mila euro per sostenere il pastificio del carcere minorile di Casal Del Marmo che offre un mestiere e una seconda chance ad alcuni ragazzi. Ha fatto avere la somma al vescovo ausiliare di Roma, monsignor Benoni Ambarus, semplicemente ‘don Ben’ per Francesco ma anche per i romani. E ora il vescovo promette: “Sto lavorando perché i suoi figli prediletti possano essere ai funerali”.


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