Emilia Romagna

Favorevole separazione carriere, due Csm, sorteggio e alta corte giustizia


“Premetto che siamo favorevoli ai due CSM come conseguenza della separazione delle carriere. Siamo favorevoli al sorteggio perché l’indipendenza interna e quindi l’efficienza della magistratura vanno assicurate anche attraverso il contenimento dello strapotere delle correnti all’interno del CSM oggi unico. E siamo favorevoli all’istituzione dell’Alta Corte di Giustizia che garantisca una decisione sugli illeciti disciplinari scollegata dagli altri contesti della vita del magistrato regolati dal CSM”. È quanto ha affermato ieri pomeriggio, 14 giugno 2025, il deputato Jacopo Morrone, delegato del Dipartimento Giustizia della Lega, in apertura del proprio intervento al Convegno nazionale di Magistratura Indipendente in svolgimento a Milano Marittima (Cervia) intitolato “La riforma costituzionale: evoluzione o involuzione? Proposte e prospettive”.

Un chiaro assist di Morrone alla riforma costituzionale della Magistratura che si collega “a una visione più complessiva della giustizia che deve ridare fiducia ai cittadini nei confronti di un potere dello Stato. Oggi infatti l’autonomia interna della magistratura non è garantita pienamente con evidenti ricadute sull’affidamento rivolto all’intero sistema giustizia dalla collettività”. L’obiettivo è quindi una riforma che veda ”l’attività giudiziaria come autonoma e indipendente ma più fedele al principio di soggezione alla legge e, dunque, lontana al cd creazionismo giudiziario”.

“Al primo punto – ha affermato il deputato leghista – c’è la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici che assicurerebbe, come accade in quasi tutti gli altri ordinamenti, la parità delle armi tra difesa ed accusa e la loro equidistanza rispetto al giudice”. Le critiche esternate da gran parte della magistratura alla riforma – a suo avviso – “non coglierebbero nel segno, escludendo tassativamente che la riforma sia finalizzata a porre il pm alle dipendenze dell’esecutivo”, semmai – ha detto – “mira a rendere la pubblica accusa più libera e meno condizionata da ragioni di colleganza interna”. E non c’è neppure “alcuna forma di collisione con i principi costituzionali che continuano a essere espressamente previsti: l’obbligatorietà dell’azione penale, la diversità dei magistrati per funzioni, l’indipendenza e l’autonomia della magistratura, il giusto processo con riguardo alla terzietà e all’equidistanza del giudice rispetto alle parti”. Infine un’apertura alla magistratura: “in attuazione della legge ordinaria dopo i referendum costituzionali è garantito l’ascolto ai suggerimenti per eventuali rettifiche. Sono qui anche per ascoltare contando sul fatto che l’obiettivo comune sia quello di migliorare le cose senza preclusioni pregiudiziali”.


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