Umbria

Faurecia, 35 dipendenti accettano incentivo all’esodo: futuro della fabbrica incerto


di M.R.

È una pagina grigia alla quale ne segue una tutta da scrivere quella della storia attuale del sito Forvia di Terni, noto come Faurecia. Gli otto mesi di cassa integrazione straordinaria, alla quale sono stati sottoposti numerosi lavoratori, stanno per scadere e all’orizzonte non si intravedono prospettive rosee per lo stabilimento attivo nel settore dell’automotive che, come noto, trascina nella propria crisi tutta la filiera, non risparmiando neppure la chimica come dimostrano, nel Narnese, gli ammortizzatori sociali attivati per Alcantara.

Faurecia-Forvia A Terni il sito di Maratta produce impianti di scarico; altrove anche altre componentistiche. Diversificazione e riconversione in questo periodo dovrebbero essere gli argomenti più importanti in agenda, tuttavia il clima che si respira a livello europeo all’interno del gruppo Forvia è di soli tagli per migliaia e migliaia di occupati, con un crollo del fatturato già dichiarato e previsioni che stentano a decollare.

Uscite volontarie Intanto, in base all’accordo tra azienda e sindacati metalmeccanici, sottoscritto sul territorio, risultano almeno 35 dipendenti che hanno accettato l’incentivo all’esodo. Le trattative aziendali coi singoli lavoratori proseguono e per effetto dell’intesa sindacale la società può attivare solo uscite volontarie, ma il patto scade a fine anno. L’orizzonte temporale non è dunque poi così lontano e allora ecco che sorge l’esigenza di un tavolo con le parti sociali, per fare il punto sulla situazione e sulle opportunità produttive future. Forvia insomma dovrà pur dotarsi di un piano industriale. Il confronto non dovrebbe essere troppo lontano.

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