Trentino Alto Adige/Suedtirol

Fattor: «Io, sindaco ombra su casa, prezzi e traffico» – Bolzano



BOLZANO. Succede quando si sta al governo per una vita e poi si perdono le elezioni. Dopo lo sconcerto, chi c’è sempre stato ha l’idea di riprovarci. Ma come? Intanto facendo opposizione. E studiando gli avversari. Una traversata del deserto da mettere a frutto.In Inghilterra, dove hanno trovato una parola per quasi tutto quello che serve in politica, chiamano questa informale organizzazione parallela ai governi – o alle giunte – al potere “shadow cabinet”. Traduzione: governo ombra. E ministri ombra i suoi membri È composto dai principali esponenti del partito di opposizione, che hanno il compito di sorvegliare l’operato dei ministri effettivi, proporre alternative e prepararsi a rientrare in gioco. E qui? A Bolzano esiste già il sindaco ombra. Col governo si stanno organizzando. «Volete farmi dire che lo sono? Beh, lo sono». Basta vedere il numero dei suoi interventi in consiglio, gli infiniti post sui social, i quotidiani martellamenti cui sottopone assessori e segretari avversari. E questo lo dice lui. C’era andato ad un soffio dal diventare effettivo candidato sindaco, poi, la sua antipatia verso la più autorevole corrente Svp, il Bauernbund, ha consigliato i suoi e lui stesso ma a malincuore, a lasciar spazio a Juri Andriollo.«Antipatia? Non è un fatto personale. È che la Svp sta bloccando la città da una vita». Ecco Stefano Fattor di lotta e non più di governo. Guida nei fatti il Pd, muove questioni, dalla viabilità alle Acciaierie, dal verde agricolo al no al quartiere Roma, con una meticolosità che rivela, pur nell’informalità, l’acquisizione effettiva del ruolo-ombra. Non è un fantasma del palcoscenico ma una figura che, dall’opposizione negli ultimi lustri, non era mai apparsa così definita.

Stefano Fattor, accetta il ruolo?
L’accetto.

E il programma?
Partiamo dal primo capitolo: Bolzano ha le stesse strade che aveva con Piacentini. Fatte poche eccezioni siamo fermi almeno a 45 anni fa.

E invece?
Servono vie di collegamento, nuove piazze, case per chi lavora.

Potevate farle no?

Con chi, con la Svp in giunta? Non a caso Renzo Caramaschi ha messo Luis Walcher, un leader Bauernbund, all’urbanistica. Che viene prima e dopo una lunga teoria di assessori che non hanno detto altro che no allo sviluppo.

Ma anche i vostri alleati Verdi non scherzano su questo piano

Posso dire una cosa liberamente? Ecco: non se ne può più di questa retorica del costruire sul costruito. Basta. Con decenni dentro un simile mantra siamo adesso la città che invecchia di più, che ha una densità pari a quella di Napoli e che fa scappare le persone perché non ci sono case.
Se lei è il sindaco ombra come la trattano quelli dell’opposizione?

Intorno alle questioni di cui ho appena detto, mi aspettano fuori dall’aula del consiglio e mi dicono: sai che è vero? Siamo d’accordo con te.

Allora?

Non possono schierarsi apertamente contro la Svp. Sta qui il punto.

Ma stava lì anche con voi no?

Ma ora posso dirlo. Si deve uscire da questa trappola che, da un lato costringe destra o sinistra a governare con la Svp, dall’altro le intese con lei mai toccheranno il verde agricolo e dunque lo sviluppo. Infine, oggi la Svp non è più quella di ieri.

Che intende?

Non c’è più la Bauer Polo. E dico anche che non c’è più Pichler Rolle. Le correnti dei contadini, ai margini della città, e dei commercianti nel centro, dettano la linea. Togliendo margini di manovra a tutti.

Prove?

Il progettato quartiere Roma.

Quello al limitare della Zona?

Quello. La Svp cittadina lo appoggia da sempre ma si tratta di una idea che inciderà sulla zona produttiva, attirerà traffico ma è anche il primo passo per fare della Zona in se, non più solo un distretto industriale.

Le vengono in mente le Acciaierie?

Un indizio non fa una prova ma di indizi ce ne sono a decine. La freddezza Svp sulle Acciaierie è talmente evidente che non va neppure sottolineata. Ufficialmente dice di voler tenere Valbruna ma nella sostanza i gruppi al suo interno non sperano altro che liberare quel terreno per immettervi una serie di imprese dell’innovazione, a ridosso del Noi. E addio agli acciai speciali e a 680 lavoratori.

Ne è sicuro?
Ma scusate, chi non avendo in testa tutto questo, avrebbe messo in piedi un bando-capestro di questa portata per Valbruna?

Lei è anche molto critico con la Provincia?

Critico? Dico le cose.

E quali sono?

Il Comune è stato ridotto a semplice gestore di servizi. La Provincia governa un terzo di città, la Zona, ha tutti i musei, le scuole, imposta le graduatorie Ipes, decide che fare dei terreni e ora ha anche in mano il trasporto pubblico, la nostra vecchia Sasa. Continuo?

Di cosa ha bisogno Bolzano?

Di espandersi. Se non lo fa soffoca. Già è asfittica e decresce. Ancora un decennio e non la si riconoscerà più. Diventerà un grande air b&b per turisti.Un sindaco ombra ha anche una strategia sul campo.

La sua qual è?

Dare battaglia sul piano urbanistico.In che modo?Se tra quartiere Roma, Acciaierie e verde agricolo intoccabile si andrà verso un puc marchiato Svp con una giunta che dirà di sì, la strada sarà una opposizione durissima. E anche di più.

Cos’è il di più?

Ostruzionismo. Conto già di preparare duemila emendamenti alla bisogna. Per fare barriera alle case in Zona e a tutto il resto.

Alleati?

Ho da poco letto cosa pensa Confindustria sulle case che non ci sono e sui terreni negati. Dice quello che penso io. E che pensa il Pd.

E se non lo pensa?

Lo penserà sicuro. 




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