Calabria

Fari accesi sull’ex opificio regionale di Lamezia Terme dopo le gravi minacce a Nicotera

È all’attenzione della Procura della Repubblica e delle forze dell’ordine la vicenda dell’opificio di località Bellafemmina a Sant’Eufemia, diventato sito di accumulo di rifiuti, pericolosi e non solo, e molto probabilmente anche di attività illecite.
Una situazione di chiara ed evidente illegalità che il presidente del consiglio comunale Giancarlo Nicotera ha denunciato alle autorità preposte già dal 2019. Denunce ed esposti che si sono susseguiti nel tempo fino ad essere attenzionati anche dal tg satirico di Striscia la notizia di Canale5, il cui inviato ha avvicinato l’uomo che, a quanto pare, gestisce i movimenti che avvengono nell’area, estesa per ben 30mila metri quadri. L’individuo non ha avuto certo timore delle telecamere e si è scagliato contro Nicotera lanciando invettive e pesanti minacce. Ciò, nonostante nel gennaio scorso sia stato sottoposto ad indagine per i reati di raccolta, trasporto e recupero di rifiuti pericolosi in mancanza delle prescritte autorizzazioni.
Il sito in questione ospita l’edificio, ormai in condizioni fatiscenti, di un opificio che doveva essere la raffineria d’olio più importante della regione. Una struttura costata nove miliardi delle vecchie lire, costruita con fondi Ue, di proprietà della Regione Calabria dove si starebbero perpetrando reati ambientali con palesi violazioni alla normativa vigente del Testo unico ambientale e del codice penale; ciò, relativamente alla gestione illecita di rifiuti speciali e pericolosi unitamente al deturpamento e all’uso illecito di beni di interesse culturale e paesaggistico.


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