Fano, giornata da bollino nero in spiaggia. Malori fulminanti, morti due uomini: inutili i soccorsi
FANO Giornata da bollino nero sulle spiagge locali. Due uomini, entrambi fanesi, sono deceduti a poche ore di distanza l’uno dall’altro, entrambi a causa di malori improvvisi. Nonostante i soccorritori abbiano attuato prolungati tentativi di sottrarli alla morte, non c’è stato nulla da fare. La prima tragedia si è consumata ieri intorno alle 11, a pochi metri dalla riva della spiaggia libera a Sassonia, dove un ottantenne è crollato mentre si trovava in acqua. Circa sei ore e mezza più tardi, intorno alle 17.30, si è accasciato sul bagnasciuga un fanese sulla cinquantina, a sua volta colpito da un malore fulminante. È successo mentre camminava su un tratto di arenile libero nella zona dell’Arzilla.
Attivato il personale della guardia costiera in servizio a Fano. Nel tardo pomeriggio di ieri le informazioni su entrambi gli episodi erano ancora piuttosto frammentarie a causa della comprensibile concitazione provocata dal terribile susseguirsi di episodi così gravi. Nel caso del cinquantenne «il bagnino di salvataggio – affermava ieri sera Giovanni Dallago, titolare della concessione Animalido – ha notato una persona che sembrava in difficoltà e che subito dopo è crollata. Si è precipitato a soccorrerla, saltando giù dalla torretta, e ha iniziato a praticare le manovre di rianimazione. Nel frattempo, il bagnino è stato aiutato da un’infermiera e da un medico, che in quel momento si trovavano in spiaggia per un po’ di relax fuori dal lavoro. Purtroppo, nulla è servito a salvare il bagnante colpito dal malore, nemmeno il ricorso al defibrillatore e gli altri interventi tentati dal personale del 118. Voglio soltanto aggiungere che Alessandro, il bagnino di salvataggio, è stato bravissimo e ha fatto tutto quanto era nelle sue possibilità». Alcune ricostruzioni dell’episodio sostengono che il cinquantenne colpito dal malore fulminante camminasse sull’arenile della spiaggia libera all’Arzilla; altre invece che si fosse addentrato in acqua fino al torace. Analoga la dinamica della tragedia avvenuta a 4-5 metri dalla spiaggia libera a Sassonia, durante una mattinata di caldo torrido, afoso, che si è mantenuto tale anche per il resto della giornata. L’ottantenne fanese si è rovesciato all’indietro, cadendo in mare con il viso rivolto verso l’alto. Non è entrata acqua nelle vie respiratorie, quindi, ma l’attacco improvviso non gli ha lasciato scampo. «Il personale si è prodigato in modo tempestivo, con tutte le proprie forze, tentando la respirazione bocca a bocca e la rianimazione con il defibrillatore», diceva ieri Alessandro Vichi, il responsabile dell’associazione che gestisce il servizio di soccorso lungo le spiagge libere a Fano. Anche in questo caso le manovre di rianimazione si sono protratte a lungo, nella speranza di evitare l’irreparabile. Purtroppo, però, non era rimasto altro che constatare il decesso.