Fallita la riforma del salto in lungo: “Gli atleti non la vogliono”. Resta l’asse di battuta
World Athletics ha deciso di fare marcia indietro sull’idea di introdurre l’area di stacco nel salto in lungo, abbandonando definitivamente il progetto che avrebbe sostituito l’asse di battuta. La scelta nasce dall’opposizione manifestata dagli atleti. L’idea puntava a ridurre in modo significativo il numero di nulli, eliminando l’obbligo di centrare una tavoletta larga pochi centimetri. La misura sarebbe stata calcolata dal punto effettivo di stacco dell’atleta.


“Prove incoraggianti, ma non abbastanza”
Il CEO di World Athletics, Jon Ridgeon, ha spiegato che i risultati delle prove sperimentali erano stati incoraggianti, ma non abbastanza. La resistenza è stata compatta. Miltiadis Tentoglou aveva liquidato la novità con un commento diventato virale, sostenendo che avrebbe tolto al salto una parte essenziale della sua difficoltà. Carl Lewis aveva parlato di pesce d’aprile fuori stagione. La campionessa olimpica di Parigi Tara Davis-Woodhall ha dichiarato a Out Of The Blocks: “Non vedo come questo possa far crescere lo sport. Credo che in realtà lo danneggerà”. Ridgeon ha riconosciuto che, di fronte a una simile opposizione, insistere sarebbe stato controproducente.
La discesa dei nulli
Nelle due occasioni in cui il sistema era stato testato i salti nulli erano scesi al 13% e la risposta degli spettatori era stata positiva. Nel primo meeting, quello di Dusseldorf, Malaika Mihambo aveva vinto con 6.87. I nulli erano stati appena 2 su 42 salti, ma la gara era durata quasi due ore, uno sproposito.
Le novità allo studio
World Athletics ha messo in cantiere altre novità. L’obiettivo rimane rendere il lungo più fluido e coinvolgente. Ridgeon ha spiegato che esistono soluzioni più semplici: ottimizzare le procedure degli ufficiali di gara e migliorare i tempi di lettura delle misure. Con Seiko, World Athletics sta lavorando su un sistema di “instant results” capace di leggere il risultato in meno di cinque secondi dall’impatto in sabbia. Un altro passo, secondo Ridgeon, verso un salto in lungo più moderno, più rapido e più televisivo.
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