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Fallisce la catena di hamburger veg di Lewis Hamilton e Leonardo DiCaprio

Pessima la situazione della catena plant-based Neat Burger, che sopravvive ormai solo nello Stivale.

Fallisce la catena di hamburger veg di Lewis Hamilton e Leonardo DiCaprio

Il rosso Ferrari di Lewis Hamilton colora non solo la sua divisa di F1, ma anche i conti in banca di Neat Burger, il suo fast food vegano aperto nel 2019. La catena plant-based, in cui anche DiCaprio ha investito, nell’ultimo anno e mezzo ha a poco a poco chiuso quasi tutte le sedi aperte su tre continenti. Ora arriva l’annuncio della fine anche per i locali britannici; sopravvivono, quindi, solo le due sedi milanesi.

Italia unica superstite

neat burger hamilton

Il pilota inglese fresco di ingresso nella scuderia di Maranello è in crisi sia in pista che nelle sue altre attività. Ci riferiamo in particolare a Neat Burger, la catena di fast food plant-based aperta ormai 6 anni fa dal sir vegano e appoggiata anche dagli investimenti di DiCaprio, da sempre attivo in fatto di sostenibilità.

Il progetto, che si prefiggeva di rendere più saporita e accessibile la cucina vegetale (e che, per questo, aveva anche vinto un premio come azienda dell’anno), ha nel tempo riscontrato il favore della clientela, ma in modo non costante. Le difficoltà sono parse evidenti anche dalle varie chiusure che hanno costellato la sua storia negli ultimi 18 mesi, con le sedi di New York e Dubai, e molte anche a Londra, che hanno abbassato le saracinesche.

Ora seguono gli ultimi superstiti londinesi, nella città dove il fast food è stato lanciato inizialmente. Degli otto locali originali nella capitale, ne erano rimasti solo due – Camden e Wembley –, entrambi adesso pronti ad abbassare le saracinesche. A rischio ci sono 150 posti di lavoro.

Le ragioni della chiusura sono economiche: già dal 2021 i conti della catena erano in rosso di diversi milioni di sterline, il che ha portato alla resa per le sedi americane, asiatiche e di cinque dei locali inglesi nel 2023. Staremo a vedere se le ultime due superstiti, milanesi (una in Porta Venezia, l’altra a Cascina Merlata), terranno botta.


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