Scienza e tecnologia

fallisce il piano della console russa

L’autarchia nel gaming pretesa da Putin non s’ha da fare: il piano originario delle autorità di Mosca per una console da gioco prodotta interamente in Russia e in grado di competere ad armi pari con PlayStation e Xbox sembra essere fallito, a giudicare dagli ultimi report.

Sulla scorta delle informazioni condivise da TechSpot apprendiamo infatti che le aziende incaricate dal governo di Mosca di realizzare una console casalinga sulla falsariga di PlayStation, Xbox o Steam Deck starebbero incontrando dei seri problemi nell’ottemperare alle richieste avanzate da Putin e dalla sua cerchia di fedelissimi, in funzione delle sanzioni imposte dall’Occidente per la guerra scatenata in Ucraina.

Le sanzioni hanno acuito il già ampio divario tecnologico tra la Russia e l’Occidente, specie per quanto concerne la produzione di processori: la CPU Elbrus utilizzata dalle console richieste dal governo di Mosca garantisce prestazioni adeguate per i compiti aziendali e governativi ma non è assolutamente comparabile con i processori Intel, AMD e Arm.

Anton Gorelkin, vicepresidente del Comitato per la Politica dell’Informazione della Duma di Stato, ammette la sconfitta tecnologica e il fallimento di questo grande piano autarchico promosso da Putin per garantire la piena autonomia della Russia nel settore dei videogiochi: “Spero che i miei colleghi affrontino questo compito con piena responsabilità e si inventino qualcosa di veramente rivoluzionario. Ma una cosa è chiara a tutti, i processori Elbrus non sono ancora al livello richiesto per competere alla pari con PS5 e Xbox, il che significa che la soluzione deve essere non convenzionale”.

Non potendo eguagliare la potenza computazionale delle console occidentali e giapponesi, le istituzioni russe dovrebbero perciò optare per la produzione di due specifici dispositivi, il primo basato esclusivamente sul cloud gaming e il secondo pensato per promuovere i videogiochi sviluppati in Russia, ma con prestazioni e funzionalità tecnologiche limitate. Per un ulteriore approfondimento, qui trovate un articolo sulla crisi dei videogiochi in Russia e le strategie di Mosca.


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