Failoni ritira il disegno di legge sugli impianti a fune e s’infuria con l’opposizione: “No ai giochi di palazzo” – Cronaca
TRENTO. È stato ritirato il disegno di legge provinciale per la disciplina degli impianti a fune e delle piste da sci. Lo comunica l’assessore provinciale Roberto Failoni, che sottolinea come la decisione sia maturata a seguito dell’ostruzionismo delle minoranze che ha impedito l’avanzamento del provvedimento.
“Ieri, al termine dell’incontro con le minoranze, avevo lasciato l’aula con un moderato ottimismo. Avevo percepito la volontà di collaborare, di lavorare insieme per trovare soluzioni condivise a un disegno di legge che, lo ribadisco con forza, nasce con una finalità esclusivamente tecnica e non politica. Questa mattina, però, mi sono dovuto ricredere.
Evidentemente, la notte non ha portato consiglio. Le minoranze hanno scelto la strada dell’ostruzionismo, un ostruzionismo che definisco pretestuoso e ingiustificato, soprattutto considerando la natura di questo provvedimento. La richiesta di rinviare il disegno di legge all’autunno è, a mio avviso, irricevibile”.
”Non solo perché si tratta di un testo di adeguamento tecnico, necessario per garantire la sicurezza, la modernizzazione e la continuità di un comparto strategico per il nostro territorio, ma anche perché questo atteggiamento rischia di bloccare un settore che rappresenta un pilastro dell’economia trentina.”
Il disegno di legge, di natura tecnica, era stato predisposto per aggiornare la normativa provinciale, ferma al 1987, in linea con la recente sentenza della Corte Costituzionale e il Decreto legislativo n. 40/2021 sulla sicurezza degli sport invernali. Tra i principali contenuti figuravano il passaggio dal regime di concessione a quello di autorizzazione per gli impianti turistico-ricreativi, il mantenimento del sistema di classificazione delle piste da sci secondo i colori europei (blu per le piste facili, rosse per quelle di media difficoltà, nere per le più impegnative), la regolamentazione dell’uso delle motoslitte per i rifugi e nuove disposizioni per lo sci alpinismo”.
L’assessore punta il dito contro l’opposizione: “Nonostante questo lavoro di apertura e miglioramento, l’ostruzionismo ha raggiunto livelli senza precedenti: sono stati presentati circa 2000 emendamenti e 369 proposte di ordine del giorno, una mole che ha di fatto paralizzato i lavori e reso impossibile ogni avanzamento del provvedimento”.
E ancora: “È una scelta politica e di responsabilità: non intendo prestarmi a giochi di palazzo che rischiano di danneggiare il Trentino, la sua economia turistica e la sua reputazione di territorio capace di innovare e governare il cambiamento”. Conclude così: “Non posso accettare che, per mere logiche politiche, si metta a rischio il lavoro di migliaia di operatori, la sicurezza degli impianti e la competitività del nostro sistema turistico. Il Trentino merita responsabilità, visione e concretezza, non giochi di palazzo. Di fronte a questa chiusura, ho scelto con amarezza di ritirare il disegno di legge.”
L’assessore evidenzia inoltre le conseguenze pratiche della mancata approvazione: “Senza questa legge, il Trentino è costretto ad applicare direttamente la normativa statale, con effetti immediati e negativi: molte piste blu diventano rosse, l’uso delle motoslitte per i rifugi viene fortemente limitato e, soprattutto, tutto il lavoro fatto per regolamentare e valorizzare lo sci alpinismo va letteralmente in fumo.”
Failoni conclude ringraziando gli uffici provinciali “per la professionalità e la dedizione dimostrate in questi mesi di lavoro intenso” e ribadisce l’amarezza per un’occasione persa. “Il mio impegno per il settore degli impianti a fune non si ferma qui: continuerò a lavorare per trovare soluzioni e portare avanti le istanze di chi, ogni giorno, contribuisce a rendere il Trentino un’eccellenza.”