Liguria

Ex Ilva, la Uilm replica a Bucci: “Revisione accordo di programma? Prima il piano industriale”


Genova. “Accordo di programma? Per la Uilm la priorità è il piano industriale”. Così il sindacato risponde alle parole pronunciate dal presidente della Regione, Marco Bucci, a margine dell’incontro che si è tenuto venerdì all’ex Ilva di Cornigliano col commissario di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria, Davide Tabarelli, il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, sindacalisti e autorità locali.

Bucci ha detto di essere d’accordo auna revisione dell’accordo di programma, ma “prima si fa la fabbrica”. E alle sue parole ha risposto la Uilm, chiarendo che è “inutile ogni ragionamento se prima non arriva un piano industriale capace di rimettere insieme ciò che resta delle acciaierie ex Ilva – ha detto Antonio Apa, coordinatore regionale Uilm Liguria –  purtroppo, a oggi, sono stati disattesi i contenuti dell’accordo di programma. Erano due le questioni centrali: a fronte della chiusura dell’area a caldo nel 2005 il sito genovese doveva essere potenziato dal punto di vista produttivo, per intenderci doveva diventare un centro importante della verticalizzazione dei prodotti siderurgici; in secondo luogo, Genova doveva essere potenziata dal punto di vista degli organici recuperando gli addetti del 2005 (circa 2500), cosa che non è mai avvenuta.Tanto è vero che Genova oggi ha meno di 1000 addetti“.

“Abbiamo visto qualche investimento sullo zincato, pochissimi sulla banda stagnata, tanto che lo stesso sito non ha mai prodotto un milione di tonnellate di acciaio e la banda stagnata non è riuscita ad aggredire il mercato – prosegue Apa – Altri lo hanno dipinto come un fatto miracoloso ma miracoli non ne abbiamo visti. L’accordo è  stato fatto passare tra i lavoratori con garanzie occupazionali e produttive che non si sono mai concretizzate – spiega Apa – In prospettiva non conosciamo l’acquirente, ci sono state delle proposte ma la mia sensazione è che iniziamo male. Chi intende acquisire la siderurgia vuole partire dalla chiusura delle cockerie, il che significa la chiusura dell’azienda. Il Governo ci deve convocare immediatamente per darci tutti i chiarimenti in merito”.

Al presidente della Regione aveva replicato venerdì anche Landini:Gli accordi si applicano, non si rivedono. Gli accordi che esistono si applicano. Bisogna che si mantenga l’integrità di tutto il gruppo e c’è bisogno che si faccia anche una scelta che veda il mantenimento del ruolo pubblico dentro questa azienda, perché stiamo parlando di un’azienda strategica. Non c’è bisogno che entri, c’è già ed è stata tenuta in piedi anche in questi anni grazie ai contributi anche pubblici di tutti noi. È necessario che si facciano delle scelte rispetto alle offerte che sono arrivate che qualifichino e garantiscano non solo l’occupazione ma che mantengano anche la capacità produttiva complessiva che questo gruppo ha”.




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