Ex Convento Santa Rita, nuovi posti per l’accoglienza dei cittadini più fragili grazie ad un investimento di 710mila euro
POLITICHE SOCIOSANITARIE – Percorso in co-progettazione: spazi già pronti ad accogliere le famiglie. Assessore Coletti: “Atto che dà ulteriore concretezza al piano da oltre 3 milioni di euro contro la grave marginalità”
Un luogo accogliente, che offre opportunità di riscatto ai cittadini che vivono una forte marginalità dovuta a situazioni socioeconomiche difficili. È stato inaugurato stamattina, e nel pomeriggio accoglierà i primi nuclei, l’ex convento di Santa Rita, al centro di un ingente lavoro di ristrutturazione da 710mila euro, frutto di un finanziamento Pnrr – Missione 5 ‘Sociale’ intercettato dall’Assessorato alle Politiche Sociosanitarie del Comune di Ferrara.
La struttura è stata pensata per garantire alle persone beneficiarie non solo un rifugio, ma anche offrire spazi di confronto e di riscatto personale grazie allo svolgimento di attività in ambienti comuni.
“Questo intervento – dichiara l’assessore comunale alle Politiche Sociosanitarie Cristina Coletti – dà ulteriore concretezza al piano comunale contro la grave marginalità che dal 2022 ad oggi ci ha visti investire, come Amministrazione, oltre 3 milioni di euro per posti in accoglienza e servizi. Santa Rita ci permette di potenziare il sistema di Housing First, ovvero quel meccanismo che prevede l’inserimento di persone o nuclei familiari che vivono situazioni di disagio socio-abitativo molto complesse in residenze indipendenti, ma dotate di servizi. Il nostro obiettivo è non lasciare indietro nessuno e continuare, in maniera strategica e puntuale, a migliorare i percorsi di sostegno e contrasto alle fragilità che richiedono di essere potenziati. In tal senso, le prime famiglie saranno ospitate a Santa Rita già a partire dal pomeriggio”.
Il target dei beneficiari accolti all’interno della struttura in questa prima fase è di 3 mamme con minori e 4 donne singole, che versano in una delle problematiche classificate come ‘senza tetto’, ‘senza casa’, ‘sistemazione insicura’ o ‘sistemazione inadeguata’. I primi 10 nuclei rimarranno a Santa Rita almeno 6 mesi. Nell’ambito del percorso di accoglienza, infatti, le persone saranno supportate da professionisti e responsabilizzate per partecipare attivamente alla conduzione quotidiana degli spazi, al fine di socializzare e iniziare così un percorso di riscatto mirato ad uscire dal circuito della marginalità. Per questo, oltre alle stanze private per i beneficiari, all’interno dell’ex convento sono stati lasciati ambienti comuni, per favorire la nascita di nuove relazioni nell’ottica di un aiuto reciproco.
Gli utenti sono individuati da un’equipe multidimensionale formata dalle assistenti sociali di Asp Ferrara, Assp Copparo e dagli operatori degli enti del terzo settore che hanno partecipato alla co-progettazione promossa dall’Amministrazione comunale per la gestione dei posti, che ha visto Cidas come capofila, Coop Azioni e Associazione Viale K.
Il percorso di co-progettazione, già applicato per altre progettualità, ha fortificato il rapporto tra l’Amministrazione comunale e le realtà associative e cooperative del territorio nella promozione di interventi di soddisfacimento dei bisogni dei cittadini più fragili, a partire dall’individuazione dei bisogni.
Per quanto riguarda il cantiere, i locali sono stati completamente ristrutturati, resi accoglienti tramite l’installazione di nuovi mobili, la sostituzione di nuovi infissi e la posa di nuove pavimentazioni.
Alla presentazione della struttura erano presenti, oltre all’assessore Coletti, Alessandra Genesini (Dirigente del Settore Servizi al Cittadino del Comune di Ferrara), Natascia Frasson (Dirigente del Servizio Beni Monumentali e Patrimonio del Comune di Ferrara) e i rappresentanti delle associazioni che hanno aderito al percorso di co-progettazione: Francesco Camisotti (Cidas); Nicola Folletti (Coop Azioni) e Francesca Rinaldi (Associazione Viale K).
Nella foto, l’assessore Cristina Coletti insieme alle dirigenti Genesini e Frasson e ai rappresentanti delle associazioni che gestiranno gli spazi in co-progettazione
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