Ex Anas, prime casette demolite: «Qui dentro? 34 anni di vita» – Bolzano
BOLZANO. Da una parte un maxicantiere, dall’altra la vita di un uomo che vede spazzare via i suoi orizzonti conosciuti.
Avanzano in viale Trento, sotto i piloni dell’A22, i lavori preparatori per la costruzione del tunnel ferroviario del Virgolo (pronto nel 2028) e del potenziamento della tratta Bolzano Merano.
Le ruspe stanno abbattendo le “casette rosse” e ancora officine e magazzini ex Anas, prime vittime visibili della mega operazione infrastrutturale di Rete ferroviaria italiana (Rfi). «L’ultima casetta ad andare giù? Sarà la mia».
Josef Resch, 73 anni, allarga le braccia e si guarda attorno.
Per anni è stato il re incontrastato di una zona dimenticata, che per capire cosa c’è dentro te lo devi immaginare, stretta tra viale Trento, la ferrovia e l’Arginale che entra sotto il Virgolo.
«Sto qui da 34 anni ed è stata tutta qui la mia vita con Maria, che non c’è più e quattro figli. Per anni ho lavorato in strada, quando il custode ha lasciato mi hanno offerto il suo posto e l’ho preso ben volentieri. Allora c’era tanto da fare, il via vai era continuo tra personale degli uffici, delle officine, dei magazzini. Poi la calma piatta». Nel 2017 le 24 case cantoniere Anas sono passate alla Provincia ma il percorso di dismissione era iniziato 20 anni prima. E in viale Trento è sceso il silenzio. «Pochissimi passaggi ed io sempre a controllare, adesso i camion hanno ripreso a girare ed il panorama mi si trasforma attorno. Negli anni ho risistemato la casetta, ho fatto con le mie mani il riscaldamento a pallet che non c’era. L’ho rimessa in sesto, adesso è un gioiellino. Mi piange il cuore se penso che me la butteranno giù». Lei sa dove andrà? «Non ancora, ma la Provincia mi farà sapere. Intanto anche quest’anno faccio l’orto. Qui viene su di tutto… mele, pesche, kiwi e ancora pomodori, basilico, insalata e melanzane ecc. ».
Il cantiere avanza, portati
via i primi cassoni di amianto
Da una parte l’orto che promette di germogliare anche quest’estate, dall’altra le ruspe che non perdonano. Ogni colpo e giù un pezzo. Sono stati portati via i primi cassoni di amianto tolto da camini di due fabbricati e da una caldaia. Il materiale è stato selezionato, impacchettato e smaltito. Operazione delicata portata avanti in base a rigidi protocolli. Nessun problema per il quartiere che sta alle spalle e per gli operai, fanno sapere gli addetti. In questi ultimi giorni l’ingegner Ivan Moroder, responsabile dell’Ufficio Mobilità del Comune, si è attivato per un sopralluogo. «A marzo, all’incirca, andremo a realizzare in fondo a viale Trento (altezza ponte Roma), una bretella di raccordo che permetterà alle auto di entrare nella rotonda sotto l’A22 e di immettersi in Arginale, andare verso Oltrisarco o percorrere ponte Roma. Ricordiamo che oggi le auto che arrivano in fondo a viale Trento, possono solo svoltare verso ponte Roma ma non possono entrare in Arginale. Mi sembra una buona alternativa per far “respirare” il traffico, almeno al momento è l’unica possibile». Bretella che si annuncia più che necessaria anche perché a marzo Rfi chiuderà anche il sottopasso che collega viale Trento a via Claudia Augusta per realizzarne uno più grande in grado di supportare il terzo binario. «Impensabile che da viale Trento non si possa raggiungere Oltrisarco. La bretella risulta fondamentale». Previsto un ulteriore cantiere in viale Trento, che ne provocherà il restringimento, per la costruzione del tunnel di servizio che utilizzerà A22 per la manutenzione dei piloni e Rfi per il suo cantiere.