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Europei basket , Doncic è immarcabile: Italia eliminata agli ottavi

Doncic domina per 40’, l’Italia sprofonda e poi la rimonta con grande orgoglio. Ma nei momenti decisivi – soprattutto negli ultimi minuti – spreca tanto. E la Slovenia passa (meritatamente) ai quarti di finale vincendo 84-77. Gallinari e Niang (10 e 12 punti) trascinano gli azzurri fino al -1, Fontecchio è il miglior realizzatore dei suoi (22 punti) ma non basta. Il non gioco alla lunga paga. Orgoglio e resilienza non mancano, ma ancora una volta i dettagli fanno la differenza. Troppi falli commessi e tanta fatica a rimbalzo sono problemi che si rivelano decisivi. In una partita a inseguire e dai mille volti, l’Italia saluta l’Europeo e Gallinari dice addio alla Nazionale omaggiato al centro del campo.

Doncic è immarcabile, Gallinari e Niang trascinano una disperata rimonta

Pronti, via Doncic è semplicemente immarcabile. Complice (l’ennesima) partenza lenta degli azzurri, la stella slovena segna 22 punti dopo soli 10’. L’Italia non gira bene il pallone e le troppe palle perse incidono. Fontecchio cerca la prima reazione della partita e – anche con poche idee offensive – l’Italia chiude il secondo quarto sul -10. Al rientro dagli spogliatoi, l’inerzia cambia: gli azzurri ripartono con grinta, ma due ingenuità rischiano di compromettere tutto. Con due falli di sfondamento consecutivi e quattro falli di Fontecchio, la Slovenia cerca lo strappo decisivo sfruttando l’altezza di Omic. E anche senza Doncic, gli avversari dimostrano di saper stare in campo. Nell’ultimo quarto, tutto cambia in pochissimo tempo: libero dopo libero, Gallinari e Niang costruiscono una speranza. Melli segna dall’angolo e l’Italia torna addirittura sul -1. Poi, gli ultimi possessi decisivi non offrono grandi soluzioni. Con troppa frenesia, l’Italia non aggancia il risultato e la Slovenia chiude la partita.

Addio agli Europei

E così, ancora una volta, il cammino azzurro si ferma agli ottavi di finale. E la gara contro la Slovenia è la perfetta fotocopia di quanto visto durante questi Europei: partenze lente, gioco fermo e con poche idee. E con un grosso limite: il tiro da tre punti. Se non entra, le soluzioni sono poche. Sempre a inseguire, ma senza riuscire a mantenere lo stesso livello per 40’: alti e bassi che oggi hanno pesato, e non poco. Da dove ripartire? Da questo spirito e dal talento dei giovani. Niang e Diouf su tutti. E con un punto fermo che si chiama Simone Fontecchio.


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