“Estrarre più gas a prezzi calmierati”. Uil lancia un appello al governo contro il caro energia
MILANO – In attesa che aumentino le installazioni di impianti rinnovabili e che la discussione sul nucleare prenda una direzione più concreta (verso il sì o verso il no), il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombaridieri, propone una via alternativa contro il caro energia: estrarre maggiore gas dai giacimenti italiani e proporlo alle imprese a prezzi calmierati.


L’appello all’esecutivo Meloni
“Mentre si discute anche sul tema nucleare sì o nucleare no, abbiamo aziende che chiudono e buona parte chiude perché il costo dell’energia è elevato”, lamenta il sindacalista in occasione del convegno Dal Green deal al Social deal. Politiche energetiche e industriali a difesa dell’occupazione.
E rivolgendosi direttamente al governo lancia un appello perché “preveda la possibilità di estrarre più gas dai giacimenti dell’alto Adriatico e di renderlo disponibile a un prezzo politico e condizionato per le aziende energivore, che per usufruirne devono rimanere in Italia e non fare licenziamenti. È una proposta reale”, ribadisce, che si potrebbe “attivare subito”.


Un’idea controcorrente
Almeno ideologicamente, l’idea di Bombardieri è in contrasto con chi invece vorrebbe ridurre il peso del metano – la fonte più cara – sul mix italiano per contenere i prezzi dell’energia elettrica. O addirittura disaccoppiarli dal prezzo del gas, un’opzione la cui fattibilità è ancora tutta da dimostrare.
“Dall’Europa servono maggiori investimenti”
“Quando parliamo di transizione energetica è chiaro che le ricadute devono tener conto di quelli che sono gli impatti occupazionali e mi pare che i dati che emergono rispetto alla situazione industriale italiana non ci facciano stare tranquilli”, prosegue Bombardieri. “C’è necessità di maggiori investimenti da parte dell’Europa, sia sull’aspetto tecnologico sia sull’aspetto della transizione sociale”.
Il segretario parla a nome di quelle aziende “che aprono procedure di crisi o che addirittura chiudono gli stabilimenti” perché sostengono che il costo dell’energia in Italia sia elevatissimo. “Da tempo abbiamo chiesto che ci sia un aiuto condizionato alle imprese nel nostro Paese”, ma “non mi pare che fino ad oggi sia successo niente: proviamo a dare una risposta concreta, finché non decidiamo come arrivare al Green deal”, su cui più volte la Uil ha espresso la necessità di ricalibrare le misure.
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