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Ergastolo per l’omicida di Vanessa Ballan, i familiari: «È fatta giustizia, ma non è una vittoria».

Vanessa Ballan aveva deciso di troncare quella breve relazione. Aveva ritrovato la serenità con il compagno, aspettava il secondo figlio. Ma Bujar Fandaj non si rassegnava: dopo mesi di minacce, stalking e revenge porn, l’ha affrontata e uccisa sulla soglia di casa. A 19 mesi da quel delitto, la Corte d’Assise di Treviso ha deciso che i 28 anni richiesti dal Pubblico Ministero fossero pochi e ha condannato l’artigiano kosovaro all’ergastolo. I due giudici togati e i sei popolari hanno inoltre stabilito una provvisionale in sede civile di circa mezzo milione di euro: duecentomila euro per il figlio di Vanessa, centomila euro per ciascuno dei genitori e il compagno, Nicola Scapinello e 50 mila per il fratello di Vanessa. Fandaj ha ascoltato la sentenza a capo chino, mentre i genitori di Vanessa sono scoppiati in un pianto liberatorio. «È fatta giustizia, ma non è una vittoria».

Vanessa non ha aperto consapevolmente la porta al suo assassino il 19 dicembre 2023. È stata sorpresa sulle scale mentre scendeva, ancora in pigiama, per capire da dove arrivava quel tonfo sordo sulla porta finestra del retro.

E si è trovata di fronte Bujar Fandaj che l’ha colpita prima con un martello in pieno volto poi con sette coltellate, lasciandola a terra. Il 41enne di origini kosovare, imbianchino edile residente ad Altivole, a pochi kilometri di distanza da Riese Pio X, aveva conosciuto Vanessa al supermercato Eurospin, dove lavorava come commessa.

Tra loro c’era stata una breve relazione nel 2022, troncata poi dalla donna. E lì era cominciata la persecuzione con appostamenti al bar di fronte al supermercato, messaggi, telefonate e minacce, dal porn revenge alla morte. Alla fine Vanessa si era decisa a sporgere denuncia per stalking dopo essersi confidata con il marito, Nicola Scapinello, 28 anni piastrellista nell’azienda paterna. Era il 26 ottobre. Da quel giorno di Fandaj sembravano essersi perse le tracce, ma l’uomo aveva iniziato a meditare vendetta e a sfogare la sua rabbia su Tik Tok in un’escalation di messaggi deliranti. Un soliloquio di due mesi, condito di frasi minatorie. Il giorno prima della morte di Vanessa l’ultimo video su Tik Tok. “Ti do il cuore ma non pensare mai di fottermi. Perché se mi cadi dal cuore non ci risali mai più”. Poi, il 19 dicembre alle 11,30 del mattino è arrivato a Riese Pio X nella nuova lottizzazione, in aperta campagna in cui si trova il complesso di villette a schiera dove abitava Vanessa. Con un martello ha sfondato la porta finestra sul retro e ha atteso che la donna scendesse per compiere la sua vendetta. Ha poi lasciato il martello e il coltello nel bagno di casa di Vanessa. Poi è scappato prima a piedi, infine utilizzando un furgone. Ma intorno alle 23 di martedì 19 ha fatto ritorno nella sua abitazione di Altivole trovando i carabinieri in borghese ad attenderlo.


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