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“Erano finiti nelle mani dei ribelli islamici”: il mistero dei fucili tedeschi che scuote l’Asia


"Erano finiti nelle mani dei ribelli islamici": il mistero dei fucili tedeschi che scuote l’Asia

Nel corso degli ultimi mesi la polizia delle Filippine ha sequestrato rari fucili d’assalto tedeschi, oltre a molteplici altre armi utilizzate dalle autorità locali, che in qualche modo erano finiti nelle mani di gruppi ribelli, gang criminali e formazioni islamiste. È successo, per la precisione, nella regione autonoma di Bangsamoro, nel Mindanao musulmano (BARMM), un’area altamente instabile e, per lunghi anni, attraversata da feroci violenze, insurrezioni e corruzione. L’equipaggiamento recuperato dalle autorità di Manila proveniva quasi sicuramente da scorte governative, evidenziando un ipotetico e pericoloso filo rosso tra formazioni islamiche e alcuni funzionari filippini. La vicenda ha allertato il Paese e pure gran parte del continente asiatico, dove gruppi estremisti islamici, soprattutto in seguito a quanto recentemente accaduto in Medio Oriente, potrebbero risvegliarsi dal loro letargo apparente.

Fucili tedeschi e gruppi criminali: cosa è successo nelle Filippine

Secondo quanto riportato dal portale Asia Times, lo scorso 9 novembre un funzionario filippino ha consegnato quattro armi alla polizia nel comune di Datu Saudi Ampatuan, devastato dalla violenza, nel cuore della regione autonoma di Bangsamoro nel Mindanao musulmano. Tra le armi rinvenute figuravano due fucili d’assalto con i marchi delle Forze Armate delle Filippine (AFP) e due fucili d’assalto Heckler & Koch HK416, apparentemente consegnati all’uomo dai residenti locali. Rese del genere sono comuni da queste parti, dove vige un accordo di pace risalente al 2014 tra il governo e il Moro Islamic Liberation Front (MILF), lo stesso accordo ha creato l’opportunità di raccogliere armi illegali in una delle regioni del Sud Est asiatico con maggiore presenza di armi.

Nel 2023 Manila ha lanciato una specie di “campagna di amnisti”a per ottenere armi illecite in cambio di assistenza materiale da parte dello Stato centrale alle varie comunità locali. Il programma ha consentito alle autorità di recuperare centinaia di armi da fuoco. Certo è che i citati fucili HK-416 sono unici nel loro genere. Non sono disponibili sul mercato civile e sono utilizzati solo da unità selezionate di polizia e militari. Due indizi non fanno una prova, ma questo episodio suggerisce che le armi tedesche potrebbero essere state esportate nelle Filippine tra il 2006 e il 2012.

Ci sono stati tre sequestri: il primo nel febbraio 2023, quando la polizia ha arrestato un trafficante di armi durante un’operazione sotto copertura nella città di Cotabato. A maggio, la stessa polizia filippina ha sequestrato un altro HK-416 da un comandante MILF fuorilegge a Sultan Kudarat, appena a nord di Cotabato City. Il terzo sequestro risale a luglio, dopo un controllo in un posto di blocco nella stessa area.

Traffico di armi

Questi incidenti sono sorprendentemente vicini nel tempo e nello spazio. I fucili HK-416, infatti, non sono stati visti circolare in nessun’altra parte delle Filippine, tranne che nella roccaforte di uno dei gruppi ribelli islamisti più pericolosi. Non vi è inoltre alcuna indicazione che siano stati sequestrati prima del 2024. Il fatto che le forze governative abbiano raccolto diversi di questi fucili in contesti diversi suggerisce che ce ne siano altri in circolazione e che siano stati deviati in modo sistematico.

Questo solleva però una domanda fondamentale: come è possibile che questi moderni fucili di alta gamma, acquistati in numero limitato per le unità d’élite (i dati tedeschi suggeriscono che solo 800 fucili sarebbero stati esportati nelle Filippine), siano finiti in circolazione illecita nel sud-ovest di Mindanao? In poche parole, le armi detenute dal governo possono essere finite in mani illecite in un numero relativamente limitato di modi: tramite catture sul campo di battaglia, perdite, furti spontanei o coordinati, saccheggi, diserzioni, deviazioni intenzionali sanzionate dallo stato o corruzione.

Il BARMM continua a essere un focolaio di conflitto alimentato da numerosi gruppi armati. Tra questi troviamo il comunista New People’s Army, elementi canaglia del MILF o gruppi islamici radicali come Dawlah Islamiyah.

La regione è anche piena di milizie di clan, spesso sovrapposte a gruppi armati pro e anti-governativi, che spesso si impegnano in violente faide. Ognuno di questi attori potrebbe facilmente catturare questi fucili tramite un’imboscata alle forze governative o saccheggiando un’armeria governativa. Con tutti i pericoli e le conseguenze del caso…


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