«Entro la fine dell’anno ti ammazzo». Scatta il braccialetto per dopo le violenze dell’ex a Senigallia
SENIGALLIA È stato emesso il divieto di avvicinamento nei confronti di un 40enne senigalliese che ha minacciato di uccidere l’ex moglie. «Ti ammazzerò entro la fine dell’anno». Una delle pesanti minacce che ha rivolto alla donna e che hanno indotto la polizia a prendere provvedimenti, informando subito la procura. Oggi dovrà recarsi presso il Tribunale di Ancona per essere ascoltato dal magistrato. È stato già disposto il braccialetto elettronico, che lui ha accettato, e, se non emergerà nulla di diverso dall’interrogatorio odierno, verrà quindi attivato nei prossimi giorni.
I trascorsi
Non era la prima volta che l’uomo minacciava di morte la donna, con cui è ancora legalmente sposato, pur essendo di fatto separati. Circa un anno fa lei l’aveva messo alla porta per via dei suoi atteggiamenti violenti. Il 40enne ha cercato più volte di riconquistare la sua fiducia, soprattutto perché hanno dei figli che lui non riesce a vedere come vorrebbe. Il 30 dicembre la polizia è stata informata di una serie di minacce che negli ultimi giorni aveva rivolto alla ex, che hanno fatto scattare la procedura del codice rosso. Non le ha messo le mani addosso, non l’ha nemmeno sfiorata ma l’ha aggredita verbalmente annunciandole che l’avrebbe uccisa nel giro di breve tempo. Pur avendola già minacciata in passato, l’uomo non aveva mai fissato una scadenza perentoria, avvisandola che entro la fine dell’anno sarebbe morta. Questo ha indotto la polizia ad agire in maniera prudente nell’ottica della prevenzione, per scongiurare quello che presentava i campanelli d’allarme di un possibile femminicidio. Oltretutto mancava solo un giorno alla fine del 2024 quindi la scadenza era davvero vicina. Oggi verrà interrogato alla presenza del suo avvocato. Lui ha già accettato di mettere il braccialetto elettronico, che sarà utile alla polizia per monitorarlo anche perché l’ex con i figli abita in un altro comune. Sarà quindi più facile seguire i suoi spostamenti, controllando se prenderà la direzione sbagliata.
La disposizione
La donna, per la quale la polizia aveva attivato la procedura di allontanamento in una località lontana e protetta, ha poi rifiutato non volendo stravolgere la sua esistenza e quella dei figli. È inoltre autonoma e lavora e non vuole perdere tutto per colpa di un marito, ormai ex, che non si rassegna alla fine del matrimonio e alla possibilità di vivere la quotidianità con i propri figli. Desiderio di ogni padre. È questo ciò che più gli manca e imputa a lei di avergli negato l’opportunità di vederli crescere. Un caso molto delicato, noto anche ai servizi sociali che conoscono da tempo la situazione e la seguono con attenzione.