Cultura

entra anche il nuovo album “Nightmare In Paris – Live 1970”


Anche se non sono più da anni una band attiva, i Pink Floyd non scompaiono mai davvero dalle classifiche. Soprattutto da quelle del Regno Unito, dove gli album del gruppo inglese continuano a essere tra i più venduti, con classici come “The Dark Side Of The Moon” e “The Wall” che compaiono regolarmente – e raramente spariscono per molto tempo – in varie classifiche. Questa volta – riferisce Forbes – la storica band psichedelica aggiunge un altro titolo all’impressionante elenco di successi in classifica.
“Nightmare in Paris – Live 1970” dei Pink Floyd ha debuttato, infatti, al numero 29 nella classifica settimanale Official Rock & Metal Albums, focalizzata esclusivamente sugli album rock e metal più venduti nel Regno Unito. Questo nuovo lavoro offre ai fan un altro assaggio sonoro dei primi show dal vivo della band britannica.

Il debutto di “Nightmare in Paris – Live 1970” è solo uno dei motivi per cui questa è una settimana eccezionale per i Pink Floyd nelle classifiche. La formazione inglese occupa, infatti, cinque posizioni nella Official Rock & Metal Albums, conquistando oltre il 10% della lista, composta da 40 titoli. L’elenco include alcuni dei progetti più amati nella storia del rock – e uno di questi è tornato vicino alla vetta. “The Dark Side Of The Moon” – informa ancora Forbes – risale fino al numero 3 nella classifica di genere. Un risultato eccezionale per un album con oltre 50 anni alle spalle, ma tutt’altro che insolito.
Oltre a “Nightmare In Paris – Live 1970” e “The Dark Side Of The Moon”, altri tre album dei Pink Floyd sono tornati questa settimana nella Official Rock & Metal Albums: “Wish You Were Here”, “The Wall” e “Animals” sono rientrati in classifica, rispettivamente alle posizioni 16, 17 e 22.
Uscito in cd a fine marzo, “Nightmare In Paris – Live 1970” documenta un’esibizione al Théâtre Comédie des Champs-Élysées di Parigi. La scaletta include brani dei primi anni, rarità e canzoni che sarebbero poi apparse nei grandi album in studio. Un’uscita che divenuta subito un oggetto da collezione per i fan più accaniti.

Nessuna possibilità, invece, di una reunion del nucleo storico del gruppo. Il chitarrista David Gilmour, se ci fossero stati ancora dubbi, ha chiarito definitivamente che non suonerà più insieme a Roger Waters: “Tendo a stare alla larga da chi appoggia attivamente dittatori genocidi e autocrati come Putin e Maduro – ha dichiarato il chitarrista al britannico Guardian – Nulla potrebbe convincermi a condividere il palco con uno che pensa che quel trattamento riservato a donne e comunità LGBT sia ok. Mi sarebbe piaciuto invece tornare a suonare con Rick Wright (il tastierista dei Pink Floyd scomparso nel 2008, ndr), una delle persone più gentili e musicalmente dotate che ho incontrato in vita mia”. In un’altra intervista recente, a Mojio, Gilmour aveva rivelato di non essersi pentito delle accuse rivolte a Waters, ma di essere più che mai intenzionato a voltare pagina, esprimendo tutta la sua frustrazione riguardo alle continue domande sul loro rapporto. Ha anche rivelato di non essere interessato all’ultimo lavoro di Waters e ha condiviso riflessioni sui brani che non si sente più a suo agio a eseguire, come “Run Like Hell” e “Another Brick In The Wall“, preferendo concentrarsi su quelli che sente più suoi, come “Comfortably Numb” e “Wish You Were Here“.

La lite tra Gilmour e Waters prosegue da decenni. Waters lasciò i Pink Floyd in modo burrascoso nel 1985, con Gilmour che assunse la leadership del gruppo per gli album “A Momentary Lapse Of Reason” (1987) e “The Division Bell” (1994), seguiti poi nel 2014 da “The Endless River“. Waters rimase distante dai suoi ex-compagni e criticò apertamente il lavoro degli ex-compagni, nonostante una sporadica reunion per un’esibizione unica al Live 8 nel 2005, prima della morte del tastierista Richard Wright nel 2008.
Le polemiche sono proseguite negli anni, ad esempio quando, nel 2022, Gilmour e il batterista Nick Mason hanno realizzato il singolo “Hey, Hey, Rise Up!”, in segno di protesta contro l’invasione russa dell’Ucraina, e Waters li ha attaccati definendo il brano “vuoto e patriottico”. La moglie di Gilmour, Polly Samson, non le ha mandate a dire su Twitter accusando Waters di essere “un sostenitore di Putin, un bugiardo, un misogino” e altre gravi offese (inclusa quella di suonare in playback), a proposito delle quali Gilmour in un tweet successivo ha scritto: “Ogni parola è veritiera e dimostrabile”.
L’ultima volta che i due hanno condiviso il palco è stato durante il tour di “The Wall” di Roger Waters nel 2011. Nel frattempo, è stato venduto il catalogo dei Pink Floyd dopo la firma di un accordo da 400 milioni di dollari con Sony Music per i diritti della musica registrata, del nome e dell’immagine della band inglese.




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