Ambiente

Enoturismo italiano sempre più attrattivo, ma minacciato dall’aumento dei costi – Vino



L’enoturismo è un settore in salute e
sempre più attrattivo, tanto che nel 2024 ha registrato una
crescita del 24% del fatturato. Nonostante questa tendenza
positiva il settore sembra minacciato da un costante aumento dei
costi che erodono i margini di guadagno anche in modo
significativo. E’ la fotografia scattata dalla prima indagine
del Movimento Turismo del Vino e il Ceseo Centro Studi
Enoturismo e Oleoturismo dell’Università Lumsa, presentata oggi
a Roma, a Palazzo Giustiniani. L’evento, moderato da
Massimiliano Ossini, ha visto la partecipazione, tra gli altri,
di Violante Gardini Cinelli Colombini (presidente nazionale del
Movimento Turismo del Vino), Francesco Bonini (rettore
dell’Università Lumsa) e Dario Stefàno (presidente Ceseo). Nel
corso della presentazione è stato inaugurato il Ceseo.


   
L’indagine, dal titolo “Turismo del vino: alla frontiera tra
nuove sfide e opportunità”, è stata sviluppata su un campione
rappresentativo di 237 cantine socie del Movimento Turismo del
Vino (Mtv) e ha analizzato quattro macro categorie: l’identikit
delle cantine, i canali di comunicazione, l’hospitality e il
ruolo dell’intelligenza artificiale. I dati raccolti confermano
un settore in salute e sempre più attrattivo: il 53% del
campione ha registrato un aumento del fatturato e tra questi,
per 1 su 4 (24%), la crescita è stata addirittura a doppia
cifra. Nonostante questa tendenza decisamente positiva, il
settore sembra minacciato da un costante aumento dei costi
segnalato dall’81% delle cantine: incrementi che erodono i
margini di guadagno e che in molti casi risultano
particolarmente significativi (il 29% registra una crescita
compresa tra il 5% e il 10%, il 16% riporta un incremento tra il
10% e il 25%, e un significativo 8% dichiara un aumento
superiore al 25%). Uno scenario particolarmente critico
soprattutto per le aziende di piccole dimensioni che
rappresentano gran parte del campione (il 64% micro-imprese, 31%
piccole imprese). Va ricordato inoltre che solo il 9% delle
cantine supera i 2 milioni annui di fatturato.


   
Quanto al ruolo della professionalizzazione e delle
competenze all’interno delle aziende: attualmente solo il 38%
delle cantine turistiche ha personale con competenze specifiche
sulla Wine Hospitality, ma 2 produttori su 3 accolgono
personalmente gli enoturisti e 9 cantine su 10 propongono
prodotti tipici del territorio. Va inoltre considerato un altro
aspetto determinante: il paesaggio, che è una delle principali
attrattive sia per le iniziative proposte (il 33% delle cantine
organizza pic-nic in vigna, il 30% passeggiate in vigna), sia
ambientale (il 43% delle aziende è BIO, il 38% rispetta gli
standard di agricoltura sostenibile).


   

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