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Engwe EP-2 Boost Recensione: le novità della nuova ebike più venduta a meno di 1000€



Avremmo voluto portarvi la prova dell’ultima MapFour N1 Pro, il fiore all’occhiello della scuderia Engwe dopo la MapFour N1 Air, ma per un fortuito caso l’azienda ci ha inviato invece un altro modello, la EP-2 Boost, nuova edizione della EP-2 Pro. In realtà, non poteva capitare scelta più azzeccata.

Si tratta infatti di una delle bici Engwe più vendute in Europa, nonché una delle più vendute su Amazon (qui trovate la nostra guida delle migliori bici elettriche), rinnovata per l’occasione con un mix di upgrade mirati, tra cui un nuovo sensore di coppia ed l’inedita Boost Mode, che sprigiona fino a 55 Nm restando pienamente conforme alle leggi UE.

Tutto ciò è stato inserito in un pacchetto dal prezzo aggressivo, sotto i 1.000€: nelle prossime righe vi raccontiamo come è andato il nostro test, che si è consumato in più giorni e con un bel manipolo di amici, sfruttando le belle giornate.

Unboxing e Montaggio Engwe EP-2 Boost

L’unboxing e il montaggio della EP-2 Boost seguono la stessa formula semplice delle altre bici della serie Engwe: il consiglio è quello di farvi assistere dal video tutorial disponibile sul canale ufficiale, poiché basta seguirlo passo passo ed in un’oretta sarete pronti a mettervi in sella.

Dopo aver fissato il manubrio e serrato le viti di sicurezza, dovrete montare il portapacchi posteriore, i pedali, la sella e collegare i fanali anteriore e posteriore direttamente alla batteria.

L’operazione più delicata è l’installazione della ruota frontale, perché va montato prima il parafango e poi la ruota stessa. Nulla di complicato, ma il tutto risulta più semplice con quattro mani, anziché due.

Non dimenticate poi di gonfiare le ruote, perché sono quasi completamente sgonfie non appena uscite dalla scatola: Engwe include una piccola pompa nel kit, utile per le emergenze, ma piuttosto debole. Io stesso ho preferito portarle da un gommista, vista la larghezza di 20×4.0″ dei pneumatici, per avere la giusta pressione.

Caratteristiche Tecniche

  • Tipologia: ebike versatile pieghevole
  • Telaio: Alluminio 6061
  • Peso (con batteria): 30 kg
  • Carico massimo trasportabile: 150 kg
  • Motore: 250 W Brushless
  • Coppia: 55 Nm
  • Velocità massima: 25 km/h
  • Livelli di assistenza: 5
  • Batteria: 624 Wh (48 V 13 Ah), rimovibile
  • Autonomia: fino a 120 km (assistenza 1)
  • Tempo di ricarica: circa 6,5 ore
  • Pneumatici: 20″ × 4,0″ all-terrain, anti-foratura
  • Impermeabilità: cablaggi IPX7, display IPX6, motore/controller IPX5, batteria IPX4
  • Portapacchi posteriore: capacità 25 kg
  • Freni: disco meccanico 180 mm anteriore e posteriore
  • Luci: fari LED anteriori e posteriori integrati
  • Extra: design con pedali pieghevoli, sospensione anteriore, sblocco con chiave, Boost Mode

La Engwe EP-2 Boost è tra le bici più vendute in Europa, e non è difficile capire come mai. Pur restando sotto i 1.000€, offre tutte le caratteristiche di un’ebike di qualità: grandi pneumatici tassellati per ogni terreno, un motore con sensore di coppia e annessa Boost Mode, oltre ad un look accattivante.

A noi è arrivata la versione nera con dettagli rossi, ma è disponibile anche grigia e anche arancione, che dà un tocco più vistoso.

Il telaio in alluminio 6061 e il peso di circa 30 kg la rendono certamente solida, ma di certo non trasportabile con comodità. Si fanno apprezzare anche i parafanghi in metallo e il carico massimo trasportabile di ben 150 kg.

Eppure vanta un design pieghevole: la bici si piega e si richiude su sé stessa, e sfoggia pure manubrio abbattibile e persino pedali pieghevoli, cosa che ne facilita il trasporto a prescindere dal peso.

Inoltre, la EP-2 Boost monta dei grandi pneumatici 20×4,0″ ed un motore brushless da 250 W calibrato ad hoc per rispettare le normative UE. Nonostante il limite di potenza, eroga 55 Nm di coppia e, grazie alla Boost Mode, rende le salite decisamente più agevoli: scenderemo più nel dettaglio di questa modalità a brevissimo.

Per contenere il prezzo sotto i 1.000€, Engwe ha rinunciato ad un sistema GPS integrato, presente invece sui modelli di fascia superiore come la Engwe L20 3.0 Pro.

 C’è poi un sistema di ammortizzazione, limitato alla sola forcella anteriore.

Infine, i freni sono a disco meccanici (180 mm anteriore e posteriore) invece che idraulici, un sacrificio in termini di feeling e potenza frenante che però contribuisce a contenere i costi complessivi senza compromettere la sicurezza in ambito urbano.

Funzionalità

La Engwe EP-2 Boost mostra subito la sua concretezza: a differenza di modelli avanzati come la citata L20 3.0 Pro, che dispone del solo clacson elettronico, qui troviamo un campanello meccanico tradizionale.

L’illuminazione è affidata ad un faro anteriore e a un fanale posteriore con luce di stop integrata, entrambi ben visibili e indispensabili per la sicurezza serale.

Il cavalletto, lungo e regolabile, svolge il suo compito, anche se personalmente l’ho trovato un po’ meno stabile di quanto mi aspettassi: su superfici molto irregolari richiede una certa attenzione nel parcheggio.

La pressione prolungata del tasto per diminuire l’assistenza, invece, attiva la modalità walk, utile per spingere la bici nei tratti a piedi.

Engwe poi tiene molto al rispetto delle normative europee, infatti manca un acceleratore o la possibilità di sbloccare la velocità.

Tra l’altro, seppur manchi l’antifurto sonoro con GPS, l’azienda non ha trascurato la sicurezza: la bici non si avvia se non è innestata la chiave.

Nota importante sulla batteria a livello funzionale: per rimuoverla è necessario inserire e girare la chiave nella serratura posta sotto la scocca, all’altezza del centro del telaio, quindi piegare parzialmente la bici per accedere al vano batteria. Questo sistema, seppur sicuro, risulta piuttosto scomodo, e molto meno immediato rispetto ad altri modelli in cui la batteria è esterna e facilmente estraibile.

Purtroppo è del tutto assente il supporto via app.

Modalità di guida

La Engwe EP-2 Boost offre un’esperienza di guida classica, grazie ad una geometria studiata per mantenere il busto in posizione eretta. Il manubrio è regolabile in altezza, permettendo di trovare facilmente la postura più comoda, mentre la sella dal design forato al centro, più “molleggiata” rispetto ai modelli standard, assorbe bene le vibrazioni e regala un buon comfort sui percorsi più lunghi.

Il sistema di assistenza combina un sensore di coppia che eroga fino a 55 Nm con un cambio Shimano a 7 velocità e 5 livelli di supporto. In pratica, la spinta del motore si calibra istantaneamente in base alla forza che esercitate sui pedali.

A questa base si aggiunge la modalità Boost, che si attiva tramite un pulsante dedicato posto sulla destra del manubrio. Premendolo mentre state pedalando, il sensore di coppia fornisce istantaneamente 55 Nm di potenza, permettendovi di sentire subito i pedali più leggeri e reattivi.

È importante sottolineare che la modalità Boost Mode:

  • Si attiva solo in pedalata, non da fermi.
  • Non è un acceleratore, ma un potenziamento della pedalata assistita.
  • Si disattiva appena smettete di pedalare.

In pratica, basta iniziare a pedalare, premere il pulsante e sentire la spinta extra. È pensata per affrontare pendenze intorno al 10% senza sforzo aggiuntivo o per una ripartenza rapida dopo una fermata.

Tutto questo in modo completamente legale e senza compromessi sulla sicurezza.

Senza assistenza, ovviamente, il peso della bici si fa sentire: dovrete lavorare con i livelli 1 e 2, certamente meno con i restanti 3. Buoni invece i freni, nonostante siano meccanici, così come il sistema di sospensione frontale.

Display

Il display della Engwe EP-2 Boost adotta un’interfaccia essenziale in bianco e nero: non brilla per estetica, ma mostra chiaramente velocità, livello di assistenza e informazioni come chilometri percorsi o velocità media.

Sul lato sinistro troviamo due pulsanti “+” e “-” di dimensioni generose per regolare il livello di assistenza, mentre ai lati sono posizionati dei piccoli tasti per accendere i fari e per scorrere i vari dati di bordo. Sotto lo schermo c’è infine il tasto di accensione. L’insieme è semplicistico e funzionale, sebbene non sia il migliore visto nelle bici Engwe.

Autonomia

La batteria estraibile da 624 Wh (48V 13Ah) della Engwe EP-2 Boost dichiara un’autonomia massima di 120 km in modalità assistenza 1, condizione in cui l’assistenza è minima e si punta a spremere al massimo ogni watt disponibile.

Nella pratica quotidiana, utilizzando principalmente il livello 5 e scendendo a 3 solo quando necessario, con un utilizzo costante della modalità Boost, è realistico attendersi un’autonomia di circa 80/90 km con una singola carica, un valore più che soddisfacente.

Esperienza d’uso

Come già anticipato nel paragrafo sull’unboxing, appena tirata fuori dalla scatola, la Engwe EP-2 Boost si presenta con le ruote sgonfie.

All’interno della confezione troviamo una pompetta inclusa, cosa sicuramente gradita, ma che si è rivelata poco efficace: dopo vari tentativi, le ruote non erano ancora gonfiate in modo soddisfacente. Ho comunque fatto un primo giro solo con la pressione ottenuta dalla pompetta inclusa, ma non ero contento del risultato.

Alla fine, ho deciso di portarla da un gommista, dove abbiamo trovato il giusto livello di gonfiaggio. Il consiglio, quindi, è di farla controllare da un tecnico o da un’officina di bici, in modo da partire con la pressione ottimale e viaggiare senza pensieri.

Una volta sistemata, ho notato subito come Engwe EP-2 Boost sia una bici fortemente incentrata sulla modalità Boost. È un elemento fondamentale del progetto e non qualcosa da usare solo in casi estremi. Questo perché, pur avendo un motore da 250 W con 55 Nm di coppia, nella pratica ci si accorge che senza attivare il Boost, la pedalata richiede più sforzo muscolare rispetto ad altre bici, come la Fiido C11 Pro.

Un dettaglio importante: senza alcuna assistenza, la bici appare dura per via del peso (30 kg) e della resistenza. Anche a livello di assistenza 1, partire da fermi può risultare molto scomodo. Il motivo è semplice: il picco massimo di coppia del motore si ottiene solo premendo il tasto Boost. In concreto, ciò significa che, anche se avete impostato l’assistenza al livello massimo (5), il motore non vi darà il massimo della spinta finché non premerete quel pulsante.

Ecco perché il Boost diventa essenziale sia in partenza da fermi (come agli stop o ai semafori), sia in salita, anche con pendenze importanti. Una breve pedalata accompagnata dalla pressione del tasto trasforma l’esperienza: la bici diventa più leggera, agile e scattante. Anche affrontando salite con pendenze superiori al 10%, il Boost rende tutto molto più semplice, alleggerendo drasticamente la pedalata.

Questa scelta tecnica non è un difetto, né un pregio: è semplicemente una filosofia progettuale diversa, orientata a massimizzare l’efficienza energetica senza violare i limiti imposti dalle normative europee, e a contenere ovviamente i costi.

Un’altra nota da fare riguarda l’accesso alla batteria. Il blocco con chiave, come detto, è posizionato sotto la scocca, in corrispondenza della parte centrale della bici. Per estrarla è necessario girare la chiave, piegare la bici e poi rimuovere la batteria. È un meccanismo indubbiamente sicuro, ma nella pratica non è il più comodo, soprattutto se siete soliti ricaricare la batteria in casa dopo aver lasciato la bici in garage o in cantina.

L’operazione richiede tempo, forza (dato il peso) e pazienza.

Se questo tipo di gestione della ricarica è parte della vostra routine quotidiana, il consiglio è di valutare un modello più semplice da gestire sotto questo aspetto.

Prezzo e Acquisto

Il prezzo di listino della Engwe EP-2 Boost è di 999€, ma basta spuntare la casella “COUPON” sul Amazon Italia per pagarla 949€, una cifra davvero molto appetibile. È disponibile nei colori nero, arancio e grigia

La potete acquistare anche sul sito ufficiale, sempre a 949€, sfruttando il codice ENGWEV50OFF.

Per celebrare il lancio di questa nuova ebike, Engwe ha avviato una campagna speciale: 15 utenti avranno la possibilità di vincere gratuitamente un modello EP-2 Boost, mentre 5 di loro saranno invitati a partecipare a un tour in Cina offerto da Engwe semplicemente lasciando il proprio indirizzo email a questo link.

Engwe EP-2 Boost – Foto dal vivo


Il sample per questa recensione è stato fornito da Engwe, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un’affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Engwe EP-2 Boost

La Engwe EP-2 Boost è una bici elettrica che rinnova uno dei modelli più venduti di sempre della casa madre, introducendo novità come il nuovo sensore di coppia e l’inedita modalità Boost, pensati per offrire una pedalata più naturale, potente e sempre in linea con le normative europee. I compromessi presenti, come la mancanza di un sistema GPS e i freni meccanici, non sono veri e propri difetti, ma piuttosto scelte progettuali per mantenere il prezzo sotto la soglia psicologica dei 1.000 euro, e proporre un mezzo accessibile, robusto e versatile. Certo, il peso è importante, e il fatto che l’esperienza di guida sia fortemente legata al tasto Boost è un elemento da considerare in base alle proprie esigenze e stile di utilizzo. Ma è anche vero che Engwe ha dimostrato ancora una volta di saper costruire prodotti ben assemblati, affidabili e competitivi, riuscendo ad alzare il livello anche nei modelli più accessibili.

Voto finale

Engwe EP-2 Boost

Pro

  • Sella molleggiata e sospensione frontale
  • Il pulsante Boost semplifica salite e partenze
  • Ottima autonomia
  • Non si accende senza chiave…

Contro

  • … ma l’ingresso è scomodo
  • La batteria è disagevole da estrarre
  • Guidabilità dipendente dal tasto Boost
  • Peso elevato, difficile da usare senza assistenza

Giorgio Palmieri

Giorgio Palmieri
Da oltre dieci anni nel network di SmartWorld, ho iniziato il mio viaggio con AndroidWorld recensendo videogiochi mobile, con un occhio di riguardo per le perle nascoste negli angoli più reconditi dei negozi virtuali. Nel tempo, la mia passione è cresciuta insieme al sito, permettendomi di esplorare il mondo della tecnologia a 360°. Mi piace definirmi un jolly: scrivo, edito e collaboro a tutto ciò che mi appassiona. Ma, nel profondo, il mio cuore batte sempre e solo per loro: i videogiochi.


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