Emozione e Natura: Mostra in Emilia-Romagna
Un omaggio ai paesaggi dell’Emilia-Romagna, reinterpretati attraverso le parole dei grandi autori che li hanno raccontati. È questo il tema scelto quest’anno dal Garden Club Camilla Malvasia per la grande mostra annuale nel quadriportico dell’Archiginnasio. Un vero e proprio itinerario emozionale e visivo, dove natura e letteratura si intrecciano per restituire uno sguardo nuovo e profondo sul territorio. L’evento, molto atteso da appassionati di botanica, arte e paesaggio, trasforma il cuore della città in un giardino creativo e riflessivo e si potrà visitare venerdì 11 aprile dalle 10 alle 19 e sabato 12 aprile dalle 10 alle 18.
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Paesaggi e parole: il dialogo tra fiori e letteratura
Ogni installazione floreale si ispira a un paesaggio della regione e lo racconta attraverso le parole di scrittori, poeti e filosofi, da Corrado Govoni a Tonino Guerra, da Andrea Zanzotto a Giorgio Bassani. I fiori diventano così messaggeri di emozioni e significati, capaci di evocare memorie, speranze e trasformazioni.
L’arte floreale, realizzata da compositori e compositrici con grande cura per l’armonia tra forme e colori, segue i principi del Garden Club: rispetto per la natura, tutela della biodiversità e celebrazione della bellezza. Ogni composizione è accompagnata da una scheda descrittiva, accessibile via QR Code, e da un podcast disponibile sul sito ufficiale del club.
I paesaggi protagonisti: un viaggio tra fiumi, colline, saline e centrali dismesse
Tra le installazioni più suggestive troviamo le risaie e i fossi emiliani, che si vestono di ikebana ispirato alla pittura giapponese Rimpa, con versi di Govoni che celebrano la bellezza dei giaggioli selvatici.
Spazio anche ai calanchi, con una composizione scultorea ispirata al futurismo e alle parole di Ovidio, che raccontano il paesaggio come opera in continuo mutamento e alle saline, che evocano un senso di sacralità naturale, ricordato da Khalil Gibran: “Dev’esserci qualcosa di stranamente sacro nel sale…”. Non manca un’opera dedicata alla costa adriatica, vista con gli occhi del piccolo Tonino Guerra, in un incontro poetico tra infanzia e mare, così come una composizione pensata per evocare la campagna pascoliana, malinconica e velata, illuminata da un boschetto di betulle e gigli bianchi. Facendo un tuffo nell’attualità, le artiste dei fiori del Garden Club Camilla Malvasia si sono occupate anche della centrale di Caorso, simbolo della fine di un’epoca industriale, affrontata con la delicatezza dell’ikebana e la filosofia giapponese del fudo, il “clima spirituale” dei luoghi. Tra le suggestioni, anche la rete stradale dell’Emilia-Romagna, interpretata attraverso flora spontanea e parole di Attilio Bertolucci, in omaggio alla biodiversità dimenticata e il Po, il “grande fiume” narrato da Giorgio Bassani, che attraversa storia e trasformazione, sempre presente sullo sfondo delle vite e dei cambiamenti.
Un invito alla riflessione sul paesaggio
La mostra si propone di far riflettere i visitatori sull’idea stessa di paesaggio, inteso non solo come sfondo naturale, ma come espressione viva di culture, emozioni e identità collettive. Come scriveva Emilio Sereni, il paesaggio è una vera e propria opera d’arte collettiva. E come ricorda James Hillman, è “l’anima” dei luoghi che ci abitano e che, a nostra volta, abitiamo.
In un tempo in cui i cambiamenti climatici, l’urbanizzazione e la perdita di biodiversità mettono a rischio il nostro rapporto con l’ambiente, questa mostra rappresenta un’esperienza immersiva per riscoprire il valore culturale, simbolico e affettivo del territorio.
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