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Emma Bonino, che ha affrontato per 8 anni un microcitoma polmonare, patologia tipica dei fumatori

Un nuovo ricovero d’urgenza per Emma Bonino. La leader radicale, 76 anni, è arrivata al pronto soccorso dell’ospedale romano Santo Spirito nella notte dell’1 dicembre, dopo i primi accertamenti, è stata trasferita nel reparto di terapia intensiva per un quadro di insufficienza respiratoria. Successivamente è stata poi trasferita per controlli ulteriori presso la Stroke Unit del San Filippo Neri, specializzata nel microcitoma polmonare. Bonino, che era già stata ricoverata nell’ottobre 2024 per difficoltà respiratorie, è reduce da una diagnosi di microcitoma polmonare risalente al 2015, una delle forme più aggressive di tumore al polmone. Dopo otto anni di terapie, nel 2023 aveva annunciato di aver concluso con esito positivo i trattamenti.

Il microcitoma: quali caratteristiche e che impatto ha questa forma tumorale

A spiegare cosa comporti una patologia così impegnativa è il professor Massimo Di Maio, docente di Oncologia medica all’Università di Torino, Direttore dell’Oncologia Medica 1U all’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino e presidente AIOM – Associazione Italiana Oncologia Medica, che invita alla prudenza nel collegare automaticamente il ricovero all’oncologia. «Il microcitoma rappresenta circa il 15% dei tumori polmonari», chiarisce. «Tutte le altre forme tumorali dei polmoni, adenocarcinoma, sono tumori polmonari non a piccole cellule (NSCLC). In queste forme, la chirurgia è spesso possibile e la caratterizzazione molecolare guida le terapie. Per il microcitoma, invece, che è tra tutte le neoplasie una delle più aggressive, siamo ancora legati ai trattamenti tradizionali: chemio e, in casi selezionati, la combinazione di chemio e radioterapia».

Quali sintomi?

«Questo tumore tende a crescere rapidamente e spesso, alla diagnosi, è già in fase avanzata», prosegue lo specialista. I sintomi iniziali possono essere molto vari: respiratori, neurologici o dovuti alla compressione delle strutture del torace, la cosiddetta sindrome mediastinica (un insieme di sintomi provocati dalla compressione o dall’infiltrazione degli organi che si trovano nel mediastino, lo spazio del torace compreso tra i due polmoni).

La correlazione con il fumo

Ma è soprattutto il legame con il fumo a creare un contesto clinico complesso. «Quella del microcitoma è una patologia tipica dei fumatori», sottolinea Di Maio. «E c’è un aspetto da non trascurare: i polmoni, nei forti fumatori, spesso sono danneggiati già prima dell’insorgenza del tumore. Il fumo provoca non solo disturbi respiratori, come bronchite cronica, enfisema e BPCO – Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva, ma anche importanti conseguenze cardio-circolatorie. Parliamo di un danno che precede il tumore e che può rendere l’apparato respiratorio molto più fragile, a prescindere dalla malattia oncologica».

Da qui la cautela sugli attuali problemi di Bonino: «L’insufficienza respiratoria è una definizione molto ampia e può dipendere da molte cause diverse. È assolutamente possibile che non sia legata a una recidiva tumorale, ma a un’altra condizione respiratoria o cardiocircolatoria. Nei fumatori le patologie concomitanti sono molto frequenti».

Perché il microcitoma resta uno dei tumori più difficili

A doctor of latino ethnicity leans on her desk and looks at a radiogram of a chest on her desktop computer.

A doctor of latino ethnicity leans on her desk and looks at a radiogram of a chest on her desktop computer.FatCamera


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