Emergenza borseggi a Venezia: “Molte minorenni, nel 2025 ritrovati 900 portafogli in piazza San Marco”
Emergenza borseggi a Venezia. La città lagunare negli ultimi mesi si è trovata a farei conti con un aumento del fenomeno. Gli stessi cittadini provano a far fronte al problema, ma non è semplice, come spiega Monica Poli dell’associazione “Veneziani non distratti”. “Il problema è che ci sono anche parecchie minori sotto i 13 anni, delle bambine – racconta – Ciò che ci spinge ad andare avanti è soprattutto per difendere le categorie più deboli, ossia le persone anziane e disabili che sono le vittime preferite da questi borseggiatori anche sempre più violenti, e lo facciamo per senso civico”. L’associazione agisce con “azioni di disturbo” e poi, una volta individuato un borseggiatore, “lo segnaliamo subito alle forze dell’ordine” e “ci attiviamo per chiamare il 112”.
Anche la polizia locale combatte da anni il fenomeno del borseggio che, spiega il vicecomandante, Gianni Franzoi, negli anni ha subito delle modifiche. “Ora ci sono più borseggiatrici donne, attirate in città da una bolla di impunità giuridica, dovuta al quadro normativo vigente, sostanzialmente impenetrabile perché la riforma Cartabia pretende, oltre all’atto di querela, anche la presenza in udienza delle parti offese”. Va da sé che difficilmente un turista torna a Venezia per presenziare all’udienza. “Nell’anno in corso abbiamo intercettato 100 borseggiatrici, tra cui diverse minorenni. Altro dato interessante è quello dei portafogli rinvenuti in Piazza San Marco: siamo arrivati a 900 nel 2025“, conclude.
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