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Elon Musk oscura i dati climatici, un pericolo per tutti noi

Elon Musk

Il 5 febbraio 2025 il sito della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa), l’agenzia americana incaricata di raccogliere e condividere i dati sul cambiamento climatico e l’aumento globale dei livelli di CO₂, è risultato inaccessibile per oltre 24 ore. Tale interruzione, lungi dall’essere un semplice guasto tecnico, è stata attribuita a un’azione coordinata da parte dei funzionari del Doge, il Department of Government Efficiency guidato da Elon Musk, i quali hanno preso il controllo dei sistemi e dei server della Noaa.

L’intromissione di Musk e le sue conseguenze

Secondo i media statunitensi questa intromissione – già prevista e fortemente temuta – preoccupa molto gli studiosi del cambiamento climatico perché potrebbe portare a una significativa perdita di dati sul fenomeno, fondamentali per i cittadini di tutto il mondo. Secondo le fonti, i funzionari del Doge hanno fatto irruzione nei sistemi della Noaa, un’operazione che molti hanno definito un vero e proprio “attacco alla scienza”. Uno dei timori degli scienziati del Noaa è che questi dati, per il momento di dominio pubblico e utili per prevedere tempeste, uragani e altri fenomeni di calamità naturali, possano essere cancellati o anche privatizzati, per essere usati a scopi commerciali. 

La politica negazionista di Trump

Questo episodio non è un caso isolato ma si inserisce nel contesto più ampio di politiche negazioniste del cambiamento climatico portate avanti dalla nuova amministrazione Trump, di cui Elon Musk è un esponente di spicco, avendone finanziato la campagna con ben 119 milioni di dollari. Infatti, Trump ha attuato già 40 ordini esecutivi finalizzati a ridurre l’influenza degli enti che si occupano di ambiente e clima, contribuendo allo smantellamento progressivo di istituzioni storiche come la Noaa e l’Agenzia per la Protezione Ambientale (Epa). Tra le misure adottate si segnala soprattutto l’annuncio dell’uscita dall’Accordo di Parigi e l’eliminazione di qualunque riferimento al cambiamento climatico dai siti istituzionali.

Gli scienziati americani che proteggono i dati

Di fronte a queste politiche, la comunità scientifica americana ha reagito mobilitandosi rapidamente. Un team di data scientist, archivisti e accademici sta cercando di recuperare e archiviare più dati ambientali possibili. Infatti, questi dati sono uno strumento fondamentale sia per monitorare l’evoluzione del clima, sia per salvare vite umane in caso di calamità naturali. Gli scienziati americani si stanno muovendo con urgenza, per salvaguardare la trasparenza e l’accessibilità di informazioni senza le quali tutta l’umanità è potenzialmente a rischio.


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