Elio, parlano i creatori del nuovo film Pixar: «Volevamo un film di fantascienza che parlasse di famiglia, coraggio e speranza»
«Elio è il mio primo film di fantascienza. Ci sono molti riferimenti, da Ridley Scott a John Carpenter a Steven Spielberg. Abbiamo usato lo spazio come metafora di speranza, curiosità e connessione, per l’avventura galattica di un ragazzino che fa amicizia con un alieno». Domee Shi, regista premio Oscar per il cortometraggio Bao e al secondo lungometraggio dopo il debutto Red del 2022, torna alla regia affiancata da Madeline Sharafian per il ventinovesimo film della casa di animazione Pixar. «Andiamo da Alien a La cosa, fino a E.T.», le fa eco Sharafian. «Ma volevamo aggiungere anche un pizzico di thriller».
E così Elio, rimasto orfano e da solo con la zia Olga, si addentra nella galassia dove viene scambiato per l’ambasciatore della Terra, ruolo che rischia di essere compromesso dal signore della guerra Grigon, con cui dovrà confrontarsi. «Quando fai un film vorresti partire sempre da un grande tema», prosegue Shi. «Ma stavolta ci siamo concentrati sul protagonista. Ci siamo spostati un po’ dall’idea originaria data da Adrian Molina, che doveva dirigere il film, in cui un ragazzino veniva adottato dagli alieni. Il nostro Elio voleva trovare la propria specie, la propria gente. Tutti vorrebbero scrivere il grande film sul significato della vita, ma per noi va bene anche partire dal nostro protagonista».
La componente umana di Elio
Anche le sfumature di Elio sono cambiate nei cinque anni di produzione, come dichiarato da Sharafian: «Quando abbiamo cominciato il tono era molto più pessimista, quasi disperato. Poi ci siamo resi conto che era un posto pericoloso in cui andare e abbiamo deciso di fermarci, puntando sull’ottimismo». Lo stesso che le registe hanno posto nelle relazioni tra personaggi, con Domee Shi che torna dopo Red a esplorare i rapporti genitoriali, stavolta spostandosi su padri e figli: «C’è una familiarità con Red», afferma Shi. «Ma stavolta prendiamo di petto il machismo. La cosa bella dell’animazione è che si possono utilizzare degli elementi fantastici per raccontare altro, in questo caso mostrando la figura potente di un padre che riesce a togliere la sua armatura per abbracciare finalmente suo figlio. C’è una frase che pronuncia che per me è molto importante, ossia che non sempre magari lo capirà a fondo, ma non smetterà comunque di amarlo in qualsiasi circostanza».
AMBASSADOR ELIO? – When Elio (voice of Yonas Kibreab), an underdog with an active imagination, is inadvertently beamed up to an interplanetary organization with representatives from galaxies far and wide, he’s mistaken for Earth’s ambassador to the rest of the universe. Disney and Pixar’s all-new feature film “Elio” is directed by Adrian Molina (screenwriter and co-director of “Coco”) and produced by Mary Alice Drumm (associate producer of “Coco”)—the intergalactic misadventure launches in theaters March 1, 2024. © 2023 Disney/Pixar. All Rights Reserved.Pixar
Sebbene Elio sia un film che porta fin su, oltre le stelle, la componente umana è quanto mai predominante, come per la stessa Pixar, che non verrà mai messa in secondo piano rispetto all’intelligenza artificiale. «Noi lavoriamo tutti nello stesso edificio, a volte nella stessa stanza, sentiamo molto la vicinanza gli uni agli altri», conferma Sharafian, sostenuta dalla co-regista Shi. «È ciò che rende più divertente e vivo un film e secondo me un’opera che funziona è quella dove si percepisce il lavoro di squadra. In più, l’intelligenza artificiale non saprà mai replicare il linguaggio umano».
Alessandra Mastronardi e Adriano Giannini, i doppiatori italiani del film
A sostituire Saldana nella versione italiana di Elio è Alessandra Mastronardi, alla prima occasione di doppiaggio di un’opera animata. «Quando mi hanno chiamata per fare il provino ero emozionantissima», afferma l’attrice. «Sono nata nell’86, per me mettere piede nella Disney Pixar è stato come entrare in un tempio. Sono realtà che prendono immagini per bambini, ma che parlano anche agli adulti. Elio insegna che sei unico, anche nella tua imperfezione». Un impegno che Mastronardi ha preso seriamente, soprattutto cercando di rendere giustizia al lavoro fatto dalla sua collega statunitense: «Mi sono posta con umiltà perché non lo avevo mai fatto. Ho cercato di seguire lo stile e le scelte artistiche di Zoe Saldana. Mi sono molto divertita e lo rifarei volentieri». Più avviato è il collega Adriano Giannini, che nonostante una carriera nel doppiaggio ha trovato delle inedite difficoltà nel prestare la voce al cattivo Lord Grigon: «Raramente un personaggio mi ha richiesto tanto sforzo. Qui era come fossi quasi posseduto, invaso dall’ira che spingeva sulle corde vocali. Per questo lavoravo solo tre ore al giorno, dopo mi andava via la voce».
Anche Giannini ha riflettuto sulla rilettura della ricerca del sé, con un intero mondo emotivo da indagare: «Rimango sempre affascinato da come questi film d’animazione riescano a portare il pubblico al confine della commozione». E anche dell’insegnamento, secondo Alessandra Mastronardi, con Elio che mette in discussione i soliti ruoli di genere: «È fondamentale partire dall’educazione dei più piccoli con una visione paritaria della mamma e del papà. La famosa parità per cui noi donne stiamo combattendo deve venire sì dalle istituzioni, ma prima di tutto dalla famiglia». Elio, che vede nel cast vocale italiano anche Neri Marcorè e Lucio Corsi, arriva nelle sale dal 18 giugno distribuito da The Walt Disney Company Italia.
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