Scienza e tecnologia

Elgato Facecam 4K recensione: qualità video elevata ma va saputa usare



Facecam 4K è la nuova webcam Elgato capace di registrare in 4K a 60 fps. Questo consente di poter zoomare facilmente sull’immagine, anche durante le riprese, senza perdita di qualità, grazie all’ottima app Camera Hub, disponibile sia per Windows che macOS.

E per chi vuole spingersi più in là ci sono anche, per la prima volta, dei filtri fisici (opzionali) da 49 mm che aprono un mondo in più di possibilità creative. Ecco quindi tutto quello che dovete sapere su quella che promette di diventare la webcam di riferimento per streamer e non solo.

Unboxing

Elgato Facecam 4K unboxing

Confezione semplice e ordinata per la Facecam 4K, al cui interno troviamo la webcam stessa, una base di appoggio con attacco a vite e un cavo USB-C per il trasferimento dati (2 metri), oltre ai soliti manuali di rito (che tutti ignorano).

Dato il supporto per i filtri, ci saremmo aspettati di trovarne almeno uno in confezione e invece niente. Anche solo un filtro colorato o uno polarizzatore potevano starci. 

Sempre nel filone “assenti”, un adattatore da USB-C a USB-A poteva avere il suo perché, per maggiore retro-compatibilità, o anche solo per comodità.

Design e Costruzione

La Facecam 4K è realizzata in plastica riciclata di buona qualità, tanto che è impossibile notarlo a occhio nudo.

Sul frontale troviamo un LED blu, a destra dell’obiettivo, che indica quando la webcam è in uso. Dal lato opposto una piccola targhetta di metallo ci ricorda il nome del dispositivo di Elgato, casomai lo dimenticassimo.

Ma il vero elemento distintivo è la filettatura frontale da 49 mm, che consente di montare filtri fotografici standard.

È una caratteristica praticamente unica nel mondo delle webcam, e rappresenta un’apertura creativa non da poco: si possono usare filtri ND per ridurre la luce, filtri diffusion per ammorbidire il look, oppure filtri colorati per effetti più stilizzati. È un’idea semplice ma potentissima, soprattutto per chi fa streaming, contenuti video o lavora con estetiche particolari.

Elgato Facecam 4K + base

Sul retro troviamo l’ingresso USB-C per l’alimentazione (5 V, 0,9A) e il passaggio del flusso video, mentre sulla base c’è la filettatura per l’aggancio standard da ¼ di pollice per treppiedi.

La webcam è compatta (104 × 54 × 52 mm) e leggera (appena 112 grammi), rendendo facile montarla ovunque, non solo su un monitor, ma anche su accessori di terze parti.

A questo proposito, dobbiamo invece criticare proprio il supporto da monitor incluso in confezione. La qualità delle sue plastiche, almeno al tocco, non è eccelsa, ma a parte questo dettaglio risibile, è troppo stretto (poco più di 5 centimetri).

Se avete un monitor bombato al centro, dove solitamente si colloca la webcam, la lunghezza della base potrebbe non essere sufficiente a coprirlo tutto.

Qualità dell’immagine

Prima di parlare di qualità video, vediamo di riassumere brevemente le caratteristiche salienti della Elgato Facecam 4K:

  • Sensore: SONY STARVIS 2 CMOS 1/1.8″
  • Ottica: Elgato Prime Lens
  • Apertura: f/4.0
  • Lunghezza focale (equiv.):21 mm (full-frame)
  • Tipo di fuoco: Fisso, ottimizzato per 30–120 cm in 4K (da 25 cm in 1080p)
  • Campo visivo (FOV): 90°
  • Risoluzioni supportate (USB 3.0): 2160p60 (MJPG), 2160p30 (NV12/MJPG), 1440p60, 1080p60, 720p60, 540p60
  • Risoluzioni supportate (USB 2.0): fino a 1080p60 / 540p30, ma solo MJPEG
  • HDR solo su risoluzioni: 2160p30, 1440p30, 1080p30
  • Codifica video: YUY2, NV12, MJPG
  • Compatibilità sistemi: Windows 11+, macOS 13+, iPadOS 17+ (USB-C nativo)

Siamo di fronte chiaramente a una webcam di fascia alta. Puntualizziamo solo che il supporto HDR non arriva al massimo frame rate ma si ferma al 4K a 30 frame al secondo, e che il campo visivo di 90° è molto ampio per un dispositivo di questo genere.

Unite questo fattore all’alta risoluzione, e durante una comune call in 1080p potete anche permettervi il lusso di zoomare attorno a voi senza perdita per gli altri interlocutori, utile per mostrare presentazioni o altri elementi della scena.

Da notare l’assenza di microfono. Una scelta precisa, volta a contenere dimensioni e peso e concentrare tutti gli effort sullo streaming. Del resto la qualità media dei microfoni nelle webcam è così trascurabile che non la percepiamo come una rinuncia. Anzi, è un dispositivo di input (inutile) in meno tra i quali scegliere durante un call. Una scelta che rientra in pieno con l’ottica professionale di questo dispositivo: un content creator di un certo livello avrà un microfono all’altezza e non si affiderebbe mai a quello incluso in una webcam.

Sì ok, ma come registra?

La Elgato Facecam 4K nasce con un obiettivo preciso: portare una qualità da reflex digitale nel mondo delle webcam, e in larga parte ci riesce.

Il suo vero punto di forza è la possibilità di registrare in 4K a 60 fps, una combinazione praticamente introvabile nel mercato delle webcam consumer. Il risultato è un’immagine estremamente nitida anche nei dettagli più fini, perfetta per chi registra video in alta risoluzione, fa streaming in ambienti ben illuminati (sottolineiamo questo particolare) o semplicemente vuole apparire al massimo nelle call.

Grazie al sensore SONY STARVIS 2 e a un’elaborazione ben calibrata, la webcam restituisce colori naturali e realistici. Non tende a saturare né a impastare, e restituisce tonalità della pelle credibili anche senza interventi software (e col software incluso fate tanto).

Un altro punto di merito è la possibilità di trasmettere video non compressi (a condizione di usare una porta USB 3.0+). In questo caso, il flusso video è molto più dettagliato e la latenza ridotta al minimo, cosa utilissima in live streaming o per chi vuole una sincronizzazione perfetta con l’audio.

Anche quando si effettua uno zoom digitale, la qualità dell’immagine resta sorprendentemente alta, grazie alla risoluzione nativa elevata, come abbiamo già avuto modo di sottolineare. Una funzione stile “panoramica scrivania” di Apple sarebbe stata utile in tal senso, per quanto le immagini prodotte siano spesso così deformate da perdere non poco in qualità. 

Elgato punta invece, e lo dice chiaramente, ai creator full time, quindi persone che sanno come preparare la scena e che lavorano con luci di un certo livello. Anche per questo motivo la Facecam è stata pensata per lavorare principalmente con abbondanza di luce e non presenta particolari ottimizzazioni (né hardware né software) in caso contrario.

Messa a fuoco fissa: una scelta precisa

A differenza di molte webcam con autofocus, la Facecam 4K utilizza una messa a fuoco fissa ottimizzata per la scrivania: la zona di nitidezza va da 30 a 120 cm in 4K, e da 25 cm fino a infinito in 1080p.

Questo presenta sia aspetti positivi che negativi.

In pratica, stando seduti di fronte alla webcam saremo sempre perfettamente a fuoco, senza il rischio di perdite di fuoco e senza che l’immagine venga ricalcolata.

Anche però nel caso in cui ci spostassimo o mostrassimo oggetti anche vicino alla lente non ci sarà un ricalcolo dell’immagine, e questo può essere un limite per chi fa unboxing, recensioni, o ha esigenza di muoversi in uno spazio più ampio (120 centimetri non sono poi tanti: per andare più lontano bisogna scendere in full HD).

È una scelta pensata per la stabilità e nuovamente orientata verso un preciso tipo di utenti. Chi voglia una webcam 4K per un uso generico deve guardare altrove: Elgato ha un target netto e molte scelte di cui abbiamo già discusso lo testimoniano.

60 fps si o no?

I 60 fotogrammi al secondo rendono i movimenti del volto e delle mani molto più fluidi rispetto alle classiche webcam a 30 fps.

La percezione è quella di un video maggiormente professionale, anche se su YouTube, per esempio, l’uso dei 60fps non è così universale. Molti creator professionisti, pur avendo senz’altro l’equipaggiamento necessario, preferiscono registrare a 30 fps, salvo magari in ambiti come quello ludico.


Nel nostro personale uso preferiamo la modalità HDR a 30 fps piuttosto che rinunciarci per raddoppiare il frame rate (guardate i due frame qui sopra per capire la differenza). In condizioni di luce mista o forte controluce, come si verificano facilmente in un ufficio, questo permette di mantenere i dettagli sia nelle alte luci che nelle ombre, ad esempio con una finestra luminosa alle spalle.

Come già sottolineato però, il target ideale della Facecam 4K non è l’impiegato medio (che oggettivamente se ne fa poco di una webcam di cotanta qualità), quindi questo discorso lascia un po’ il tempo che trova. In ogni caso, quando ci sono più opzioni tra le quali scegliere, tutti sono contenti e questo è l’importante

Software

L’arma in più della Facecam 4K si chiama Camera Hub.

Durante la recensione della Facecam full HD abbiamo già discusso della bontà di questo software, che anni dopo è ancora tale.

Camera Hub è disponibile sia per macOS che per Windows, e permette di regolare in tempo reale un grandissimo numero di parametri, per rendere l’uso della webcam ancora più professionale e cucito a misura dell’utente. Specifichiamo che non si tratta di un video recorder, ma di un modo per regolare i parametri della Facecam.

  • Esposizione: metering, shutter speed, compensazione esposizione, intervallo dinamico (standard, ampio, HDR).
  • Bilanciamento del bianco.
  • Riduzione del rumore: off, low, medium, high, custom (2D e 3D noise reduction).
  • Anti-flicker: 50 o 60 Hz.
  • Immagine: contrasto, saturazione, nitidezza
  • Inquadratura: Zoom manuale (con conseguente pan e tilt) o tramite preset (130%, 200% e 250%)
  • Effetti: mirror, flip, LUT, sfondo IA (Windows con GPU NVIDIA), Eye contact (Windows con GPU NVIDIA)

E sia chiaro che tutti questi controlli funzionano in tempo reale, con un’anteprima immediata di come cambia l’immagine.

La differenza è che alcune opzioni sono disponibili solo su Windows: oltre a quelle già evidenziate sottolineiamo la funzione di priorità al volto, che riconosce se nel frame c’è un soggetto umano. Sono tutte funzioni mainstream, presenti più per “eredità” che per reale necessità: gli utenti Mac possono dormire sonni tranquilli.


Una funzione particolarmente utile è invece il salvataggio delle impostazioni nella memoria flash integrata della webcam. Questo significa che le regolazioni vengono conservate anche dopo lo spegnimento del computer, ma soprattutto anche passando da un dispositivo all’altro. Non sono legate insomma alla presenza o meno del software, ma incorporate nella Facecam stessa.

Come tutti i prodotti Elgato, Camera Hub si integra perfettamente con Stream Deck (tramite plugin e non per tutte le funzioni) e con software come OBS Studio o XSplit, rendendo il passaggio da una scena all’altra o da una configurazione all’altra rapido e fluido.

Cosa manca? In apparenza una “modalità notte”, qualcosa che tiri fuori il meglio dall’immagine anche con meno luce ambientale, ma abbiamo già ribadito alla nausea che non è quello lo scopo di questa webcam.

Prezzo

La Elgato Facecam 4K ha un prezzo di listino ufficiale di 199,99 €, che la colloca nella fascia alta del mercato. Non è una webcam per tutti e non soltanto per il prezzo, come abbiamo già ribadito.

Il suo target di riferimento sono content creator che producono video in 4K, streamer professionisti che vogliono massima qualità ma senza troppe complicazioni, professionisti del lavoro remoto (formatori, presentatori, consulenti) che vogliono un’immagine impeccabile, Youtuber e podcaster che necessitano di una resa video elevata, con gestione manuale della scena.

E considerando le specifiche tecniche e tutto quello di cui abbiamo discusso finora il prezzo è coerente con quanto offerto, anche se sicuramente non aggressivo.

Non è una webcam da comprare “perché ne serve una”, ma una cabina di regia  mirata per specifici utenti.

E sia chiaro che sul mercato ci sono anche soluzioni ben più care ma meno targettizzate. La Kyio Pro Ultra di Razer costa 349 euro di listino (su Amazon sta a 266€ al momento): grande sensore, autofocus, ma più ingombrante e con meno controlli manuali. La Insta360 Link di listino viene addirittura 370 euro (ma anche lei sta sui 219€): ottimo tracking AI, autofocus, ma anche lei con meno controlli puntuali. E per dirla tutta, anche la Facecam Pro, della stessa Elgato, costa 349 euro.

Con la Facecam 4K insomma Elgato ha fatto benissimo i suoi conti: ha pensato a un tipo di utenti, non ha voluto per forza cercare di accontentare tutti, e ha dato loro ciò che più gli serve. E lo ha fatto in modo da farli comunque spendere meno rispetto a soluzioni più care ma meno mirate. Se poi considerate che è appena uscita sul mercato e guardate come si sono svalutati i concorrenti che abbiamo citato, le cose non possono che migliorare.


Il sample per questa recensione è stato fornito da Elgato, che non ha avuto un’anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Qui trovate maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld.

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un’affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Elgato Facecam 4K

La Elgato Facecam 4K è una webcam pensata per un pubblico esigente, che cerca una qualità video superiore a quella offerta dalle webcam tradizionali. Il sensore Sony, la registrazione fino a 4K a 60 fps, il supporto a filtri fotografici e l’assenza di compressione la rendono una scelta solida per streamer, content creator e professionisti.

Non è una webcam generalista: il prezzo elevato è giustificato solo se si ha l’esigenza di un’immagine di alta qualità e  di un controllo preciso. Anzi, in questo senso è anche “economica” per quel che offre.

L’assenza di autofocus o di un microfono integrato potrebbero essere limitazioni per alcuni, ma sono compromessi consapevoli per privilegiare stabilità e qualità ottica.

Facecam 4K si piazza in quella fascia di mezzo tra webcam mainstream e professionali più costose, indirizzandosi verso una precisa fetta di utenti. E forse è proprio questo il suo più grande limite: non è per tutti.

Voto finale

Elgato Facecam 4K

Pro

  • 4K@60fps vero e fluido
  • Buon software incluso
  • Alta qualità con buona luce
  • Supporto HDR e video non compressi

Contro

  • No microfono
  • Accusa il calo di luminosità
  • Fuoco fisso
  • Base un po’ troppo stretta

Nicola Ligas

Nicola Ligas
Laureato in ingegneria informatica, con una specializzazione in sviluppo di applicazioni per il web. Dopo alcuni anni di progettazione e deploy di siti web ed e-commerce per varie PMI, sono entrato in AndroidWorld nel 2010, scrivendo inizialmente solo notizie di tecnologia ed elettronica di consumo. Dal 2011 al 2014 ho collaborato ad Android Magazine, un mensile cartaceo sul mondo Android. In oltre 10 anni di prove in prima persona su centinaia di dispositivi diversi ho sviluppato un forte know-how su notebook, TV e home cinema, action cam, monopattini elettrici, e tanti altri dispositivi sui quali ho scritto recensioni e guide di ogni genere, spiegando ai lettori in modo chiaro come usare la tecnologia odierna, e quale dispositivo comprare in base alle loro esigenze. Attualmente curo tutta la produzione editoriale di SmartWorld.it, e realizzo video recensioni e approfondimenti per YouTube, TikTok, Instagram, e Facebook.


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