Basilicata

Elezioni comunali Rende, Principe: «Siamo il vero centrosinistra»

Bordate contro il Partito democratico e Bilotti. Monito sulla città unica: “Siamo al secondo tempo della partita, c’è chi vuole ancora l’annessione”


COSENZA – Sandro Principe si conferma in grande spolvero ed è pronto a cimentarsi nella competizione elettorale del 25 e 26 maggio nelle vesti di candidato a sindaco. In una conferenza stampa all’hotel San Francesco l’ex sottosegretario ha formalizzato la sua discesa in campo offrendo spunti utili per l’incipiente campagna elettorale. «Mi candido di certo non per questioni di prestigio o di carriera, faccio seguito a una richiesta popolare. Il mio è un gesto d’amore e di sacrificio», ha esordito Principe. «Non potevo scappare e abbandonare una “creatura” di cui insieme a tanti altri sono stato cofondatore», ha aggiunto il candidato a sindaco.

Nessuna «ambizione», ha spiegato, etichettando gli attacchi ricevuti in tal senso come «stravaganze». Le successive affermazioni hanno inevitabilmente già il retrogusto degli slogan elettorali: «Noi siamo la storia e il futuro di Rende». I passaggi più prettamente politici sono altrettanto vibranti: «Noi siamo il vero centrosinistra, il Pd ha perso il ben dell’intelletto». Una bordata nei confronti dei dem che, com’è noto, sosterrà Giovanni Bilotti. Principe, pur senza citare il giovane ingegnere, parla di «potentati cosentini che non amano Rende» dietro la sua candidatura e di «un’armata Brancaleone» a suo sostegno.

Lo stesso Bilotti, per via dei suoi rapporti anche con esponenti del centrodestra, viene definito da Principe «candidato ibrido» dal punto di vista politico. Principe, a proposito di centrosinistra, ci ha tenuto a ringraziare il Partito socialista italiano che supporterà la sua candidatura: «Hanno fatto una scelta coraggiosa e intelligente». Queste elezioni amministrative saranno però un’appendice, seppur con diversi approcci e differenti sfumature, del dibattitto sulla città unica. Principe ha parlato apertamente di «secondo tempo» dopo la schiacciante vittoria nel referendum consultivo.

Contestualmente il candidato a sindaco ha invitato il Comitato del no alla fusione a non disunirsi lanciando un sentito appello ad Amerigo Castiglione e agli altri membri a dare «un contributo» in questa tornata elettorale. Insomma la battaglia contro «l’annessione» non è finita e una smobilitazione potrebbe essere nefasta, secondo Principe. Quest’ultimo ha inoltre insistito sulla necessità di realizzare l’Unione dei Comuni per ottimizzare la qualità dei servizi sul versante dei rifiuti, dell’ambiente, dell’urbanistica e del welfare. Sul nuovo ospedale e il miliardo annunciato dall’assessore Gianluca Gallo in occasione dell’annuncio della candidatura di Marco Ghionna, Principe ha adoperato l’ironia: «È una bomba di Putin. Certo noi battiamo le mani se si conferma il policlinico, con la facoltà di medicina ne parliamo da trent’anni con il professore Andò, è una nostra visione. Il rettore Leone è stato efficiente e deciso nello stipulare un’intesa con la Regione, noi abbiamo il merito di aver ospitato l’Unical: abbiamo vincolato 600 ettari, più di 250 espropriati, per il nuovo ospedale da realizzare a Mendicino non se ne riuscirono ad espropriare 15 e il progetto si bloccò».

Ma «ci vorranno sette o otto anni, in attesa del policlinico che si fa? Il sol dell’avvenire deve scaldare la gente, disabili e anziani in primis, giorno dopo giorno: va potenziata l’Annunziata come già l’Unical sta facendo con professionalità di eccellenza che tornano in Calabria. E potenziata la medicina di territorio: il nostro poliambulatorio presta un milione di interventi l’anno». Non poteva mancare un riferimento alle vicende giudiziarie ancora in sospeso. «In un paese civile possono esserci calvari giudiziari che durano quindici anni? Resta un’assoluzione piena dopo una trentina di udienze, ma noi abbiamo applicato con linearità le leggi dello stato sulle cooperative di tipo B: va spiegato meglio solo qualche passaggio», ha evidenziato Principe in merito al processo “Sistema Rende”.

Tranchant la posizione su Rimborsopoli: «Io ho agito con dignità, onore, rigore e rispetto delle istituzioni: da capogruppo in Regione avevo contro tutti i miei colleghi consiglieri, controllavo entrare e uscite, ho restituito 280mila euro e ho pagato la mia segreteria coi miei soldi, in un paese civile non avrei nulla da temere. In ogni caso sono vicende che non interferiranno con il futuro di Rende». Principe ritiene «prematura» l’eventuale indicazione di un vicesindaco ma punterà su una classe dirigente giovane e di qualità a cui fare da chioccia. La parola “innovazione” è, secondo Principe, fin troppo abusata dai suoi competitor: «A Rende noi siamo innovatori da quarant’anni, ho sentito parlare di Silicon Valley da questi giovanotti Nembo Kid. Ricordo a tutti che il Crai è nato a Rende perché io da sindaco offrii un terreno di sette ettari e che creammo il Cud con il rettore Pietro Bucci. Il mio invito è di misurarsi prima di lanciare queste bombe alla Putin, studiate la storia di Rende».


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