Effetto Trump, vola il rublo dopo il disgelo tra Putin e la Casa bianca
Putin e Trump si sono sentiti al telefono e hanno avviato il disgelo; Washington e Mosca allineano i loro interessi nella stessa stanza saudita, lasciando tutti gli altri attori di guerra fuori; Russia e Stati Uniti, con le loro delegazioni diplomatiche, stanno coordinando un vertice per l’incontro dei leader per mettere fine al conflitto dopo tre anni. E poiché la politica sfocia sempre nel mercato, il rublo vola: la performance della moneta russa ieri ha raggiunto il livello più alto degli ultimi sei mesi rispetto al dollaro statunitense, un rialzo che mancava da agosto scorso. Per gli analisti russi il miglioramento è dovuto alla “ridotta pressione geopolitica”; “l’avvio positivo dei negoziati” insieme ai “commenti di Trump, consentono al mercato di mantenere aspettative positive”.
Il rafforzamento della moneta russa continua da quando Trump ha intensificato la sua offensiva (commerciale e politica) contro Zelensky e la sua squadra: oltre alle offese, gli ha intimato di “muoversi” per raggiungere un accordo con Washington (sullo sfruttamento delle terre rare e risorse minerarie strategiche di cui è ricco il Paese) e con la Russia, “altrimenti non sarebbe rimasto un Paese”. Il tasso del rublo era salito già il 12 febbraio scorso, quando il Cremlino ha deciso – a dimostrazione delle sue buone intenzioni – di rilasciare l’insegnante americano Marc Fogel, detenuto dal 2021 (si è registrato, dopo la liberazione, un miglioramento del 3% della moneta russa).
Ora sono le speranze per la fine della guerra a pompare le speranze degli investitori. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha incontrato il segretario di Stato Usa Marco Rubio in Arabia Saudita e, nella dichiarazione seguita all’incontro, si è parlato non solo di pace, ma anche di “storiche opportunità economiche e di investimento”. Parole – al momento, solo ipotetiche – che hanno comunque lasciato crescere le speranze della Borsa di Mosca, che attende la revoca delle numerosissime misure restrittive applicate dall’inizio del conflitto.
A gennaio scorso Donald Trump è tornato alla Casa Bianca e, scrivono i media russi, da allora il rublo ha guadagnato oltre il 10%, invertendo l’onda di perdite accumulate dall’anno precedente – dal calo fortissimo registrato per l’imposizione delle sanzioni Usa e Ue che hanno colpito settore energetico. Secondo gli analisti di Bloomberg il rublo si è rafforzato dell’11% rispetto al dollaro da inizio anno, questo “lo ha reso la valuta con le migliori performance nell’universo dei mercati emergenti, come mostrano i dati della Banca russa”, ma “il balzo del rublo potrebbe rivelarsi prematuro senza una rapida svolta nei colloqui di pace”.
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