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Edvige Toeplitz Mrozowska, la viaggiatrice che si ribellò alle convenzioni e al fascismo per dire alle donne: «Lasciatevi trasportare dalla passione»

«La storia della geografia e della cartografia risulta essere fino a oggi una storia senza donne. Eppure negli interstizi di una storia della geografia scritta al maschile fuoriesce un quadro diverso», inizia così il documentario su Edvige Toeplitz Mrozowska, realizzato dalla Società Geografica Italiana, Sul tetto del mondo.

La Società Geografica Italiana, fondata a Firenze nel 1867, si trasferì a Roma nel 1872, dove dal 1924 ha sede nell’edificio cinquecentesco di Palazzetto Mattei, all’interno di Villa Celimontana. Si tratta di un ente privato, un ETS, che conserva una ricca collezione di documenti, libri e altri materiali inerenti alla geografia e ai viaggi. Le collezioni oggi comprendono oltre un milione tra carte geografiche, fototipi, libri e periodici, documenti d’archivio, dipinti, cimeli, video che raccontano più di 500 anni di geografia, esplorazioni e viaggi.

Foto Società Geografica Italiana

Foto: Società Geografica Italiana

Tra le tante storie dimenticate, ma custodite dalla Società Geografica Italiana ce n’è una di una donna ai più sconosciuta: è quella di Edvige Toeplitz Mrozowska, donna vissuta a cavallo tra Otto e Novecento, viaggiatrice cosmopolita, libera, che sfidò le convenzioni sociali per seguire le sue passioni e che venne incaricata proprio dalla Società Geografica Italiana a guidare la prima spedizione italiana sul Pamir.

Edvige Toeplitz Mrozowska, viaggiatrice, libera e indipendente

Ma cosa ci faceva una donna italiana sul tetto del mondo negli anni Venti? E perché fu scelta proprio lei? Edvige Toeplitz Mrozowska era nata in Polonia nel 1880 e indirizzata dai genitori a una carriera musicale, si appassionò però al teatro. Coronò il suo sogno a vent’anni, girando l’Europa recitando. Alla fine della Prima Guerra Mondiale, dopo aver prestato servizio come infermiera, tentò di raggiungere l’Italia, ma siccome possedeva un passaporto austriaco, venne scambiata per una spia nemica e rinchiusa nel carcere di Perugia. Fu liberata da un connazionale, Joseph Leopold Toplitz, detto Giuseppe, che allora era il capo della Banca Commerciale Italiana. I due si sposarono nel 1918.


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