Edit Italia riconoscimento di Unioncamere – Forlì24ore.it
Importante riconoscimento per l’impresa ravennate Edit Italia – che spazia dall’informazione (notizie locali, economiche e approfondimenti di storia locale) all’advertising passando per il mondo del riuso (Secondamano®) e gli archivi fotografici – e che ora si può fregiare di due marchi storici
Unioncamere ha infatti riconosciuto che Edit Italia è oggi detentrice di due marchi rimasti attivi fin dall’800: uno è “Il Romagnolo®” (testata fondata nel 1838), l’altro è “Inchiostri Giò. Diletti®” (dal 1872).
Nel primo caso si tratta di un giornale di cui si ha menzione a partire dal 1838 che dispensò idee liberali, repubblicane, socialiste, clericali. Il 30 settembre 1847, col movimento liberale di Pio IX “Il Romagnolo” comparve con sottotitolo “Giornale politico morale”. La sede era in strada di Ponte Marino n. 295 e usciva il sabato da lì in avanti è stato un susseguirsi di sottotitoli e di contenuti al periodico cattolico dal 1914 al 1944. Gli farà seguito “L’Argine” di don Francesco Fuschini e poi l’arcivescovo Salvatore Baldassarri nell’ottobre 1970 resuscitò “Il Romagnolo”. Questa testata rinnovata sopravvisse fino al marzo 1985. Nell’ottobre 2002 nacque nuovamente “Il Romagnolo” col sottotitolo “mensile di storia e tradizioni della provincia romagnola”, diretto da Gianfranco Stella. Nel 2011 la testata ha registrato il cambiamento della proprietà che è passata dall’associazione culturale originaria a Edit Italia.
Sull’altro fronte storico si trova il marchio Inchiostri Giò. Diletti® dal 1872. L’inchiostro un tempo era lo strumento principe della scrittura. Giovanni Diletti, facendo tesoro di geniali ricette e di esperienze raccolte nei suoi viaggi, impiantò a Brisighella verso il 1870 una piccola fabbrica di inchiostro da scrivere e di gomme liquide. Gli Inchiostri Diletti furono premiati con medaglie d’oro ed alte onorificenze alle più importanti esposizioni mondiali da Parigi (1878) a Roma (1899) e infine Ravenna (1904). Complice l’avvento della penna a sfera, l’azienda iniziò un lento e inarrestabile declino. Edit Italia diventa titolare del Marchio “Inchiostri Giò. Diletti dal 1872” nel 2020 comprensivo dell’imponente medagliere completo della fabbrica Gio.Diletti e delle preziosissime pietre litografiche della fabbrica Gio.Diletti. L’iconico marchio riproducente l’aquila della fabbrica disegnato a china da Giuseppe Ugonia. L’attuale obbiettivo di Edit Italia è quello di dare slancio a un progetto di recupero del marchio storico già intrapreso.
Inoltre Edit Italia sta costruendo anche una raccolta – Museo di oggetti, gadget pubblicitari, testi, che oramai conta più di mille unità, a documentazione della storia dei marchi.
Nel carnet di Edit Italia vi è anche Secondamano®, il termine che in tutto il mondo è il primo sinonimo di usato e riuso. Secondamano® è anche il prestigioso ed influente marchio che ha scritto la storia degli annunci economici e cambiato il concetto del fare mercato, in Italia e all’estero, e che rimanda da decenni a un immaginario di buoni affari, scelta, serietà e grandissima affidabilità. Il 31 marzo 1977, a Milano, uscì il primo numero di Secondamano® che si rivelò un successo di vendite. Nel corso degli anni poi il brand è passato per diversi gruppi editoriali, da Rusconi a Trader fino alla multinazionale Schibsted. Ora il marchio è tornato nelle mani di un editore esperto del campo, Edit Italia, il cui obiettivo è riportare il brand alla sua giusta dimensione di marchio di qualità universale per tutti i mondi del ri-uso, della nuova vita alle nostre cose, dell’usato buono, in un periodo storico nel quale si sta riscoprendo il grandissimo valore del riuso, sia per questioni prettamente economiche e di risparmio, sia per questioni di moda – come dimostra la diffusione di tutto il vintage – ed etiche: vietato buttare ciò che può avere una seconda vita. Da ultimo sono state vinte importanti battaglie giudiziarie a difesa del marchio da parte di Edit Italia.
Infine, nella “scuderia” di Edit Italia vi è AAC, Archivio Alvaro Casadio. L’Archivio Alvaro Casadio, conserva tutta la produzione fotografica di Alvaro Casadio, dal 1935 al 1966 per un totale di circa 60.000 negativi fotografici. Nel 1937, l’istituto Nazionale Luce gli affidò l’incarico di corrispondente fotografo dalle Romagne.
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