Economia globale: segnali contrastanti tra stabilità dei prezzi e slancio industriale
Il contesto globale rimane complesso, con segnali di stabilità su inflazione e consumi, ma ancora incertezze sulla crescita industriale. L’attenzione dei mercati resta alta, in attesa di ulteriori mosse delle banche centrali e sviluppi geopolitici che potrebbero influenzare i mercati finanziari e le prospettive di crescita nei prossimi mesi. L’economia mondiale sta attraversando una fase di stabilizzazione, con segnali contrastanti provenienti da Stati Uniti, Europa e Asia. Mentre alcuni indicatori confermano la resilienza dell’attività economica, altri mettono in evidenza debolezze strutturali e rallentamenti in alcuni settori chiave.
Europa: inflazione stabile ma produzione debole
Nell’Eurozona, l’inflazione al consumo è stata confermata al 2,0% annuo a giugno, in linea con il target della Banca Centrale Europea (BCE). La Germania, principale economia del blocco, ha anch’essa registrato un’inflazione stabile al 2,0%, con i prezzi alla produzione in calo come previsto, segno che le pressioni sui costi potrebbero allentarsi nei prossimi mesi.
Sul fronte produttivo, però, i segnali sono più deboli. L’Istat ha confermato l’inflazione italiana all’1,7%, ma la produzione industriale del Paese è calata dello 0,7% a maggio, deludendo le aspettative. Un quadro simile emerge anche a livello europeo, dove, sebbene la produzione industriale dell’Eurozona sia cresciuta dell’1,7% a maggio, l’andamento appare irregolare. In Italia, in particolare, l’industria ha subito un netto rallentamento, secondo i dati Istat.
Intanto, Isabel Schnabel della BCE ha affermato che la soglia per un ulteriore taglio dei tassi rimane “molto alta”, indicando una BCE cauta e focalizzata sulla stabilità nel medio termine.
USA: consumi forti e inflazione sotto controllo
Negli Stati Uniti, i dati macroeconomici continuano a sorprendere in positivo. Le vendite al dettaglio sono aumentate dello 0,6% a giugno, segnale di una domanda interna ancora vivace. Anche l’inflazione resta sotto controllo: i prezzi al consumo sono cresciuti del 2,7% su base annua, mentre i prezzi alla produzione sono rimasti invariati rispetto al mese precedente.
Questi dati rafforzano il dollaro, sostenuto anche da una prospettiva economica più solida rispetto ad altre aree. Tuttavia, la forza del biglietto verde pesa sui prezzi delle materie prime. L’oro rimane stabile, mentre l’argento ha leggermente ritracciato dopo aver sfiorato i massimi degli ultimi 14 anni. I prezzi del petrolio, dopo aver beneficiato di tensioni geopolitiche in Iraq, si avviano verso una chiusura settimanale in lieve calo.
Asia: Cina sorprende al rialzo
Dalla Cina arrivano dati incoraggianti. Il PIL del secondo trimestre è cresciuto oltre le attese, trainato da una riduzione dei dazi che ha favorito le esportazioni. La bilancia commerciale ha segnato un surplus in crescita a giugno, con esportazioni in forte aumento. Questi dati segnalano una possibile ripresa dell’economia cinese dopo mesi di incertezza legati a tensioni geopolitiche e politiche interne restrittive.
Finanza e criptovalute: novità legislative negli USA
Sul fronte normativo, la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge per la regolamentazione delle criptovalute. Una mossa che punta a dare maggiore certezza giuridica a un settore in forte espansione, ma ancora privo di una cornice normativa chiara.
Dott. Alessandro Pazzaglia, consulente finanziario autonomo, www.pazzagliapartners.it