ecco perchè gestirà lei la sanità regionale
Stefania Proietti, neo Governatrice dell’Umbria, non è certamente un gigante fisicamente parlando. Donna affascinante, con un sorriso coinvolgente e una frangetta da scolaretta anni’80, minuta nella totale armonia del corpo, eppure con un microfono in mano e una sala da gestire non solo si fa notare ma riesce sempre a lasciare un segno. A volte con un progetto innovativo, altre volte calando lo spirito di Assisi e del Poverello sulla vita di tutti i giorni, ma anche con qualche gesto discutibile: lo strappo al programma sulla sanità della sua avversaria avvenuto davanti l’ospedale di Marsciano.
Anche ad un mese esatto dalla sua vittoria alle Regionali, nel presentare la nuova squadra di Governo, si è subito presentata a livello nazionale con una decisione che mai nessun Presidente aveva fatto prima di lei. Non ci sarà un assessore alla sanità perché quella delega pesantissima ha deciso di tenerla per sé insieme alla ricostruzione sismica, protezione civile e promozione e attuazione dei diritti delle persone con disabilità. Ha vinto il braccio di ferro con gli alleati promettendo però che sarà un lavoro di riforma e di rilancio collegiale e concordato anche con il suo vice (medico che aspirava alla delega) Tommaso Bori. “Mi rendo conto del mio ruolo e dell’importanza di una delega come quella alla sanità. Ma su questo tema io ho messo sempre la faccia in campagna elettorale e sono convinto che la nostra vittoria sia maturata tra i cittadini proprio per il nostro impegno finalizzato al sostegno della sanità pubblica”.
A chi gli chiede se assoldare dei consulenti esterni a inserire nel suo ufficio di presidenza ha risposto chiaramente. “Nessun consulente esterno, nessuna spesa in più per queste figure. Nostro compito è quello di individuare e valorizzare il personale a nostra disposizione in Regione. Vogliamo essere audaci, veloci e coraggiosi – ha proseguito la presidente Proietti – soprattutto nel campo della sanità, delega che in questo momento manterrò personalmente, affinché la catena amministrativa sia la più corta possibile”. E ancora: “Nel campo sanitario abbiamo bisogno di una terapia d’urto e il metodo di lavoro sarà, come in tutti gli altri campi, quello di emanare, come primo atto di Giunta, degli avvisi pubblici al fine di poter selezionare le migliori professionalità in ogni settore”. Una scelta fuori dagli schemi ma da chi ha capito che in Umbria la partita per restare al governo, tra 5 anni, è proprio quello sulla sanità…. in una Regione con sempre più anziani e sempre meno giovani.
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