Ecco le medaglie di Milano-Cortina
Due facce della stessa medaglia, due regioni, due province, due città per un’edizione unica. Milano-Cortina, quando nel 2019 a Losanna ha conquistato il diritto a organizzare l’evento del 2026, era una candidatura mai vista. E anche ora che il progetto si sta realizzando, passo dopo passo, continua a essere unica. La presentazione delle medaglie a Venezia, nella sede della Giunta della Regione Veneto, rafforza questa duplicità. Le medaglie sono essenziali, semplici e bellissime, un concentrato di gusto e design italiano. Al centro i cinque cerchi nelle medaglie olimpiche (con nastro blu) e i tre agitos in quelle paralimpiche (con nastro rosso), con un taglio che le divide a metà. Nient’altro, sul retro il logo della manifestazione. Quella linea secca, che le taglia, pare la verticalità dell’Olimpia delle Tofane, e già siamo fra le Dolomiti, o anche la doppia vita di ogni atleta, la fatica e la vertigine della vittoria, i tecnici, gli allenatori che hanno seguito la preparazione e il podio sognato e conquistato. Al centro, c’è l’atleta e ci sono i simboli di sempre, cerchi e agitos. Questi sono i Giochi, niente più, atleti ed eccellenza. E questo è lo sport che unisce e appassiona, quasi in un vortice come quello creato dalla linea che divide le medaglie.
Le medaglie nascono dalla collaborazione fra il Comitato organizzatore e l’Istituto Poligrafico dello Stato, che ha messo a disposizione metalli riciclati recuperati dagli scarti di produzione, hanno un diametro di 8 centimetri, per uno spessore di 1,3 centimetri. Pesano circa mezzo chilo e quelle d’oro, accanto ai 500 grammi d’argento, hanno 6 grammi d’oro. Saranno modellate e fuse in forni a induzione alimentati interamente con energia rinnovabile, con un packaging ecosostenibile realizzato con materiali certificati e un uso minimo di plastica. Gli eventi fra Giochi (6-22 febbraio 2026) e Paralimpiade (6-15 marzo) sono 195 per un totale di 1.146 medaglie assegnate. «È un progetto nato internamente – spiega con orgoglio Raffaella Paniè, Brand, identity e look of the Games Director di Milano-Cortina 2026 – grazie alla grande passione del gruppo di designer, grafici ed esperi di brand e alla collaborazione con l’Istituto Poligrafico dello Stato. Il progetto celebra la forza delle differenze: due metà uniche che si uniscono attraverso il simbolo olimpico e paralimpico per creare un messaggio forte e unitario». «Adesso gli atleti di tutto il mondo possono iniziare a sognare», ha detto Federica Pellegrini, una delle due madrine della presentazione, insieme all’atleta paralimpica Francesca Porcellato che in 13 edizioni dei Giochi ha vinto 14 medaglie in tre discipline differenti.
Grande soddisfazione anche per gli altri protagonisti della presentazione, compreso Andrea Varnier, ceo della Fondazione Milano-Cortina. Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha sottolineato «la tenacia del progetto e l’importanza delle relazioni di Malagò»; quello della Regione Lombardia, Attilio Fontana, «il momento iconico rappresentato dalle medaglie». Il ministro per lo Sport, Andrea Abodi, in video collegamento, ha annunciato che, per la prima volta, come aveva promesso a Parigi, «i premi olimpici e paralimpici saranno detassati». Grande emozione anche per il neopresidente del Coni, Luciano Buonfiglio: «Questa edizione ci mostrerà all’Italia e al mondo come costruttori di certezze»; il presidente del Cip, Marco Giunio De Sanctis, ha ricordato «l’importanza di una sinergia Coni-Cip per portare lo sport ovunque sul territorio». Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano-Cortina, ha sintetizzato così l’avventura: «Questi Giochi erano un puzzle impensabile. Tutto è stato progettato in modo sperimentale, innovativo, all’italiana: abbiamo cucinato il piatto con ciò che avevamo e le medaglie sono il battito del cuore italiano». E di un’Italia che ci crede: «I Giochi – ha spiegato il vicepremier e ministro per le Infrastrutture, Matteo Salvini – lasceranno in eredità al Paese infrastrutture e opere che resteranno. L’Olimpiade è un ponte e porta pace e il mio auspicio è vedere in gara gli atleti di tutto il mondo».
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