Trentino Alto Adige/Suedtirol

Ecco il presepe in Duomo, all’esterno le statue di legno – CRONACA



Come ormai accade da tempo, in contemporanea con l’accensione di Trento Città del Natale, nella cattedrale di San Vigilio fa la sua apparizione il presepe, la rievocazione della natività di Cristo ospitata nell’abside nord est del Duomo.

L’opera fu fortemente desiderata e voluta dai canonici, monsignori Mario Baldessari e Ambrogio Malacarne, mentre il libretto che ne narra per immagini la storia, è di monsignor Lodovico Maule. Per questa splendida opera, è stato scelto di rappresentare e mostrare solo quei personaggi che gli Evangeli citano.

E questa scelta, secondo gli ideatori, è stata compresa dai fedeli che continuano ad ammirarlo e fotografarlo. La figura focale e centrale di tutta la composizione è naturalmente il Bambino Gesù che al momento naturalmente manca e che verrà messo nella sua postazione solo la sera del 24 dicembre.

L’opera è stata realizzata dallo scultore altoatesino Georg Bergmeister che racconta come diversi anni fa tramite l’amico artista di Ortisei Paul Moroder, ebbe l’occasione di conoscere monsignor Ambrogio Malacarne, che gli affidò l’incarico di scolpire una statua di San Vigilio per l’arcivescovo di Trento.




Nel 2011, continua Bergmeister, «monsignor Malacarne venne insieme a monsignor Lodovico Maule e monsignor Ernesto Manghini nel mio laboratorio di Ortisei per commissionarmi un Presepe per la cattedrale di Trento. Era per me un grande onore e nel contempo una grande sfida».

Attraverso dialoghi, suggerimenti e proposte – continua Bergmeister «si decise di scolpire una Sacra Famiglia in legno di cirmolo, con statue di 170 centimetri d’altezza. La scelta si orientò verso uno stile tradizionale, nel mio linguaggio formale, realizzando la decorazione e la pittura delle immagini con effetto antico, in oro zecchino, che potesse dare luce alle figure, facendole risaltare nell’abside nord del Duomo».

Alla Sacra Famiglia, negli anni successivi, hanno fatto seguito i Re Magi, tre pastori con le pecore ed in alto, accanto alla stella cometa, un grande angelo. Le sculture, accuratamente realizzate a mano, sono pezzi unici e per questo munite del marchio di tutela della Camera di commercio di Bolzano. L’unico rammarico dello scultore Bergmeister è che monsignor Malacarne, purtroppo non riuscì a vedere l’opera completata ma solo l’iniziale Sacra Famiglia.




All’esterno della cattedrale, nella piazzetta d’Arogno, quest’anno è stata posizionata un’altra raffigurazione della Natività (foto qui sopra). Si tratta di quella lignea realizzato dal Comune di Trento su un progetto degli studenti del liceo artistico Alessandro Vittoria e del centro di formazione professionale Enaip di Villazzano.

Negli anni la sacra rappresentazione ha trovato posto in piazza Lodron, quindi in Santa Maria Maggiore, in piazza Dante e ora è approdata nel lato sud della cattedrale, nella grande aiola di piazza d’Arogno, dove si trova pure la “pianta” bronzea in rilievo della città di Trento.




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