Ecco il piano post-alluvione per la ricostruzione lungo il Santerno
La realizzazione della cassa di laminazione prevista dal Piano di bacino a valle di Imola, il rafforzamento degli argini del corso d’acqua, la creazione di nuove aree di espansione a monte della città. Questi i principali interventi per mitigare il rischio idraulico lungo il fiume Santerno.
A presentarli è stato il governatore dell’Emilia-Romagna Michele de Pascale in una conferenza stampa che si è tenuta a Imola insieme al sindaco della città Marco Panieri e alla sottosegretaria regionale con delega alla Protezione civile Manuela Rontini. Si tratta del secondo incontro a proposito della sicurezza idraulica del Santerno dopo quello che si è tenuto lo scorso 8 ottobre a Sant’Agata Bolognese.
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“Lungo l’asta del Santerno sono già stati ultimati cantieri per 25,2 milioni di euro. Tra i principali, per 6,1 milioni di euro, quelli dedicati al rinforzo degli argini e alla ricostruzione delle golene tra Mordano, Bagnara, Lugo, Massa Lombarda e Sant’Agata” si legge nella nota diffusa da viale Aldo Moro.
“Attualmente sono in corso numerosi cantieri di messa in sicurezza, per 13,1 milioni complessivi: due per un totale di 1,8 milioni di euro per opere dal confine con la Toscana fino a Imola, un altro da 500mila euro per il ripristino delle golene e degli argini franati in seguito al pompaggio delle acque dal canale di Reno tra Lugo e Alfonsine, uno da 1,3 milioni per il ripristino dell’alveo del fiume tra Santa Maria di Fabriago e San Bernardino e altri lavori da 1,2 milioni di manutenzione straordinaria lungo tutto il bacino – continua il comunicato -. Opere a cui si aggiungono i cantieri di messa in sicurezza dei rii minori (700mila euro) e della briglia di Codrignano (1 milione)”.
“Infine, in progettazione, sono previsti interventi per ulteriori 15,2 milioni (di cui 3,4 sono in capo a Sogesid): tra quest’ultimi lo svaso e il consolidamento delle aree golenali tra Imola e il Ponte di Villa Pianta ad Alfonsine, tramite la realizzazione di palificate e scogliere (2,5 milioni); il rinforzo dei rilevati arginali con diaframmi, palancolate e palificate lungo tutto il torrente (3 milioni) e il primo stralcio per il ripristino delle frane golenali (300mila euro)” conclude il testo.
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