Ambiente

Ecco come la Ue lavora a norme più semplici per sostenere il tessuto produttivo

Oggi l’Europa è un’isola di stabilità e prosperità in un mondo sempre più turbolento. Tuttavia, negli ultimi anni la crescita economica ha subito un rallentamento. Tra l’Unione europea (Ue) e gli Stati Uniti e la Cina vi è un notevole divario di produttività, che si è allargato negli ultimi decenni. La perdita di competitività incide sulla nostra capacità di far valere i nostri interessi e proteggere e migliorare il nostro tenore di vita. Sappiamo cosa dobbiamo fare. In primo luogo, dobbiamo continuare ad approfondire il mercato unico, mettendo fine alla frammentazione dei mercati dei servizi, dei capitali e del lavoro. Bisogna snellire una regolamentazione frammentata ed eccessiva, per facilitare la creazione di imprese in Europa e la loro espansione. In secondo luogo, di fronte a un vicino aggressivo come la Russia, la Ue deve unire le forze per costruire un autentico mercato unico della difesa, per esempio promuovendo lo sviluppo di tecnologie fondamentali. L’Europa ha, infine, un problema di burocrazia che la Commissione europea si sta adoperando per risolvere.

Sono stato incaricato di guidare e coordinare i lavori della Commissione su questo ambizioso programma di semplificazione. Negli ultimi anni c’è stata un’intensa attività normativa per conseguire obiettivi come la duplice transizione verde e digitale. Ora, nel fare il punto della situazione, constatiamo che questo accumulo di norme sempre più complesse è diventato poco pratico e richiede pertanto ampi interventi di semplificazione. Dobbiamo ovviare al fatto che le imprese della Ue dedicano troppo tempo ed energia alla necessità di uniformarsi a una burocrazia sempre più articolata anziché concentrare i loro sforzi sull’innovazione e la produttività. Questo vale in particolare per le piccole e medie imprese, che fanno più fatica a rispettare gli obblighi burocratici più gravosi.

La Commissione è determinata a rendere le norme della Ue più semplici, più rapide e meno intricate. Abbiamo una tabella di marcia chiara e stiamo già procedendo di buona lena e con un obiettivo ben definito. In appena pochi mesi abbiamo presentato proposte di semplificazione nei settori dell’agricoltura, della difesa, della due diligence e della rendicontazione di sostenibilità e più di recente sull’etichettatura delle sostanze chimiche, dei cosmetici e dei fertilizzanti. Proseguiremo questo impegno con altre misure nel corso dell’anno. La semplificazione comporta una ridefinizione delle norme vigenti in base ai riscontri sull’esperienza di attuazione. A tal fine la Commissione ha iniziato ad ascoltare più attentamente i portatori di interessi e le imprese. Questo esercizio di ascolto ci sta aiutando a capire quali elementi funzionano bene nella pratica e quali non stanno dando i risultati attesi. Ci consente, inoltre, di individuare cambiamenti pratici che apportano vantaggi concreti alle imprese e ai cittadini.

Si pensi per esempio agli agricoltori. Con le nostre recenti proposte vogliamo arrivare a una sola ispezione in azienda all’anno, rispetto al sistema attuale che prevede una serie di controlli onerosi. Parallelamente, faremo in modo che per i giovani sia più facile iniziare una carriera nel settore agricolo. Abbiamo poi adottato misure per proteggere le Pmi che durante la fase di espansione si trovano improvvisamente a dover sottostare agli stessi obblighi di conformità delle grandi aziende. La nostra proposta sulle piccole imprese a media capitalizzazione cambierà gradualmente questa situazione, rendendo le norme più proporzionate alle dimensioni dell’impresa. Analogamente, abbiamo proposto di razionalizzare gli obblighi relativi alla due diligence, così che le imprese possano concentrare le loro scarse risorse nei settori a rischio. In questo modo, potranno raggiungere migliori risultati a costi inferiori e proteggere in modo più efficace i diritti umani e l’ambiente. Abbiamo proposto norme più semplici anche in materia di autorizzazioni, appalti e licenze per la difesa e la sicurezza. Grazie a questa semplificazione potremo raggiungere in modo più efficiente gli obiettivi della Nato, favorire lo sviluppo di un’industria della difesa veramente europea e dotarci rapidamente di una deterrenza efficace contro l’aggressività della Russia.

Ragionando su scala europea, l’impatto cumulativo di cambiamenti anche molto piccoli potrà apportare benefici impressionanti. Secondo una stima prudente, i risparmi annuali derivanti dalle proposte di semplificazione già presentate nel 2025 superano nettamente gli 8,5 miliardi di euro. Ed è solo l’inizio. La Commissione sottoporrà a prove di stress l’intero corpus normativo della Ue per assicurarsi che diventi più sostenibile, efficace e coerente. In altre parole, più adatto a raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi economici, sociali e ambientali.


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