Ecco chi sono i Gis, le forze speciali che hanno fatto irruzione a San Candido – Cronaca
SAN CANDIDO. La chiamata è arrivata dall’Alto Adige a Livorno in piena notte. Il team di specialisti, in grado di essere operativi immediatamente, ci ha impiegato pochi minuti per salire sull’e- licottero che, in breve tempo, li ha portati in Alta Val Pusteria, a pochi chilometri dal confine con l’Austria.
Il Gruppo Intervento Speciale è stato istituito il 6 febbraio 1978, in piena emergenza terrorismo, su volere dell’allora Ministro dell’Interno Francesco Cossiga. Lo scopo era garantire un strumento che rispondesse all’incremento dei fenomeni terroristici e alle problematiche di ordine pubblico e sicurezza pubblica, ma anche che potesse condurre operazioni antiterrorismo e antiguerriglia, con militari che arrivavano dall’allora 1° Battaglione Carabinieri Paracadutisti “Tuscania”, dal quale tutt’oggi provengono gli specialisti del GIS.
In Italia, il Gruppo d’Intervento Speciale rappresenta, sotto la direzione del Comando Generale dell’Arma, il fulcro del dispositivo d’intervento antiterrorismo dell’Arma dei Carabinieri, in grado di dispiegare, in poche ore, sull’intero territorio nazionale, una Unità di Intervento Speciale fino a livello di Gruppo Tattico Antiterrorismo.
Un reparto d’elite riconosciuto a livello internazionale. Gli specialisti saliti da Livorno sono entrati in azione insieme ai colleghi della Squadre Operative di Supporto del 7° Reggimento “Trentino Alto Adige”: si tratta di reparti costituiti a partire dal 2016, anch’esse con il compito di rispondere ad una crescente minaccia terroristica nei confronti del continente europeo, in seno a tutti i reggimenti e battaglioni dell’Arma dei Carabinieri.
Hanno il compito di intervenire quanto più tempestivamente possibile per fronteggiare situazioni di crisi ad alto rischio, nonché prevenire, contrastare e contenere atti di terrorismo, qualora l’intervento del GIS non fosse immediatamente possibile, e comunque in sua attesa.
Ieri mattina, poco dopo le 10, dopo un breve briefing, i militari dell’Arma dal volto coperto sono entrati nella palazzina al civico 6 di via San Corbiniano. L’operazione è durata pochissimo ed è stata accompagnata da una serie di esplosioni, udite distintamente da chi, anche da lontano, attendeva l’esito del blitz.
Ewald Kühbacher è stato colto di sorpresa quando la porta dell’alloggio è saltata con un gran botto e l’atmosfera è diventata irrespirabile. Ha sparato nel vuoto, cercando di colpire qualcuno che non vedeva, ma non ci è riuscito. Quando ha capito che non aveva scampo, ha puntato l’arma al suo collo e ha tirato il grilletto.