È finita l’edizione ventisette del Far east film festival: ecco chi ha vinto
Udine si svuota dopo la conclusione dell’edizione numero 27 del Far east film festival, il più grande ritrovo occidentale per i cinefili amanti dell’oriente. Ai 65mila spettatori e più di tremila ospiti resta il ricordo dello sguardo dedicato all’Asia contemporanea tra proiezioni, talks con focus sull’attualità ed il sociale, incontri di letteratura, giornalismo e persino street food.
I premi
Quest’anno è la Cina a portare a casa il Gelso d’oro, con Her story della regista Yihui Shao in testa alla classifica stilata – come da tradizione consolidata dalla prima edizione del 1999 – dal pubblico. Segue per il Gelso d’argento The last dance – Extended version di Anselm Chan, come il primo a tema di parità di genere e dalla Cina continentale – precisamente da Hong Kong –, mentre il Gelso di cristallo è stato conferito a Like a rolling stone della regista Yin Lichuan. Concordano con il valore di The last dance anche gli accreditati Black dragon, mentre i tre giurati della sezione opere prime (Kim Yutani, Sakoda Shinji e la celebrity giapponese Megumi) hanno destinato il Gelso bianco a Diamonds in the sand della regista filippina Janus Victoria. Il Gelso per la miglior sceneggiatura va poi al thriller psicologico giapponese Welcome to the village di Jojo Hideo (i tre giurati Massimo Gaudioso, Silvia D’Amico e Francesco Munzi, in forza al Premio internazionale Sergio Amidei di Gorizia, hanno anche assegnato una menzione speciale alla love story animata sudcoreana The square di Kim Bo-sol, che ha chiuso la serata di ieri).
L’edizione numero ventisette
“Il tempo in cui viviamo è davvero folle, folle e caotico, ma per nostra fortuna esistono ancora i film e possiamo ancora decidere di andare a chiuderci dentro un cinema”. Le parole sono della regista ed ex attrice taiwanese Sylvia Chang, sul palco dell’edizione 2025 del Feff per ricevere il Gelso d’oro alla Carriera. “Ridendo, piangendo, sognando – continua –. Per due ore, almeno per due ore, nessuno deve impedirci di pensare che il mondo sia ancora un posto bellissimo”. A Udine per il festival 77 film (12 anteprime mondiali, 22 internazionali, 23 europee e 19 italiane da 12 paesi), 220 ospiti d’onore (tra cui, appunto, Sylvia Chang e Tsui Hark, entrambi Gelso d’Oro alla Carriera) e 65 mila spettatori.
Chi ha partecipato
Più di tremila ospiti e la quota record di 1993 accreditati presenti – appassionati, giornalisti, esperti, addetti ai lavori, semplici “curiosi” e 130 studenti universitari di cinema da Italia, Regno unito, Austria, Slovacchia, Ungheria, Singapore. Oltre 200, poi, i professionisti arrivati da tutta Europa per le sessioni industry di Focus Asia (il progetto Filippino What’s left of us ha vinto il Taicca/Focus Asia co-production award) e circa 20 mila le persone che hanno invece preso parte agli eventi, disseminati nel centro di Udine. “Mai come quest’anno – così Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, fondatori dell’iniziativa – abbiamo sentito l’affettuosa vicinanza degli udinesi e l’orgoglio della città per il festival”.
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