Marche

è accusato di aver sottratto il coltello con cui ad agosto è stato ucciso Idrizi


TAVULLIA C’è un altro indagato per l’omicidio di Tavullia, si tratta del nipote, accusato di favoreggiamento. Chiuse le indagini per il caso di Arthur Cerria, 37enne albanese residente a Tavullia, reo confesso dell’omicidio del connazionale 38enne Dritan Xhepaxhius, alias Idrizi, ucciso a coltellate il 7 agosto 2024.

 

 

La ricostruzione del caso


L’autopsia ha stabilito che le coltellate inferte sono state quattro, quella letale al fianco che poi ha interessato il cuore. L’accusa è quella di omicidio aggravato dai futili motivi. Dritan, accompagnato da due connazionali, un 28enne cameriere residente a Cattolica e un 54enne, carrozziere di San Giovanni in Marignano, sarebbe andato a Tavullia con Dritan per una spedizione punitiva per attriti tra famiglie, lo stesso giudice nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere parlava di «contesto vischioso». In casa c’erano la moglie e il figlio di Cerria. La moglie sarebbe stata aggredita con un bastone metallico. Quando è arrivato, Cerria avrebbe visto Idrizi estrarre qualcosa dalla cinghia dei pantaloni: era il martello da carpentiere ma lui ha dichiarato che pensava fosse una pistola così ha preso il coltello serramanico e ha colpito l’avversario. A sua volta è stato colpito tra la spalla e il collo dalle martellate, una delle quali sul retro del capo. Il figlio avrebbe cercato di difendere la madre prendendo a sua volta dei colpi. Grondante di sangue, temendo per sé e tutta la famiglia, ha chiamato i carabinieri. Avrebbe sentito dire dai rivali: «Ammazzali tutti». I tre erano ripartiti in macchina e Idrizi era morto poco prima di arrivare in ospedale. Cerria aveva rimediato 40 giorni di prognosi. I legali di Cerria, Marco Defendini e Matteo Mattioli, sono pronti a sostenere la legittima difesa o quantomeno l’eccesso di legittima difesa. E i 4 colpi sarebbero stati inferti proprio per la foga con cui Cerria veniva colpito con le martellate. Ma le indagini hanno portato a scoprire altro.

 

Un nuovo indagato


A finire nel registro degli indagati è anche il 24enne nipote di Cerria con l’accusa di favoreggiamento. Il ragazzo avrebbe occultato il coltello con cui è stato ucciso Dritan, arma mai ritrovata. Sentito dalle forze dell’ordine, il 24enne aveva detto di aver saputo indirettamente del coltello, ma le successive indagini hanno portato a scoprire che l’arma è stata presa e buttata. Ora si attende la data dell’udienza preliminare. La posizione dei due accompagnatori di Idrizi, invece, è stata stralciata.




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